"Rocco Chinnici, è così lieve il tuo bacio sulla fronte" stasera in tv su Rai1, anticipazioni e trama del tv movie

"Rocco Chinnici, è così lieve il tuo bacio sulla fronte" stasera in tv su Rai1, anticipazioni e trama del tv movie
Va in onda questa sera 23 gennaio su Rai1, il tv movie "Rocco Chinnici, è così lieve il tuo bacio sulla fronte", con Sergio Castellitto, tratto dal libro scritto da Caterina Chinnici, la figlia del magistrato ucciso dalla mafia.



TRAMA E ANTICIPAZIONI Il film prende avvio dal 1952, quando Rocco Chinnici, appena laureato in giurisprudenza, entra nella magistratura italiana con prima destinazione per Trapani come uditore giudiziario. 
In seguito si sposta a Partanna, con funzione di pretore; poi a Palermo nel '66, ove prende servizio presso l'Ufficio Istruzione del Tribunale, nel ruolo di giudice istruttore.

Nel 1970 gli viene assegnato il drammatico caso della "strage di viale Lazio", i cui responsabili sono nomi di spicco di Cosa Nostra, che successivamente diventeranno fasmosi per la loro spietatezza. Dopo il primissimo delitto "eccellente" - quello di Cesare Terranova - Chinnici viene chiamato alla carica di dirigente dell'Ufficio in cui già lavorava assiduamente per tentare di contrastare l'escalation di violenza in cui versava la Sicilia. Un'escaletion che porta Chinnici a istituire una struttura collaborativa fra i magistrati dell'Ufficio (poi nota come pool antimafia), conscio che l'isolamento dei servitori dello stato era una delle cause dei fallimenti dell'attività giudiziaria. Entrano a far parte del pool alcuni magistrati fra i quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 

Il primo grande processo a Cosa nostra, il cosiddetto maxi processo di Palermo, primo e grande processo a Cosa nostra, che si conclude con 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione, dove per la prima volta compaiono dietro le sbarre i più potenti bos della criminalità organizzata, è il risultato dello straordinario lavoro istruttorio svolto da Chinnici.

Il 29 luglio del 1983, una Fiat 126 imbottita con 75 Kg di esplosivo, scoppia sotto casa del magistrato in via Pipitone Federico a Palermo. Oltre a Chinnici, rimangono uccisi anche gli uomini della sua scorta. Ad azionare il detonatore che provocò l’esplosione è stato, ancora una volta, il sicario della mafia Antonino Madonia.  

Ha detto Casetllitto: «Rocco Chinnici era un uomo che si alzava alle 4 del mattino e lavorava. Entrava nel suo studio, lasciava al porta aperta per controllare che i figli si alzassero per tempo. Preparava il caffè e alle 8 usciva. Nonostante i suoi impegni di magistrato, era il rappresentante di classe del liceo dove andavano i figli. Non ha mai perso un consiglio di classe.

Questo tenere tutto assieme è, fra le tante, la lezione più forte per me.Noi siamo abituati a vedere le persone per il loro ruolo, l’attore, il politico. E ci dimentichiamo che dietro c’è l’uomo con le sue paure. Ecco dietro Rocco c’è il padre, l’amico, il giardiniere, il marito». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2018, 00:00
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