Le serie tv più popolari degli anni Duemila. Da Breaking Bad a Boris

Le serie tv più popolari degli anni Duemila. Da Breaking Bad a Boris

di Paolo Travisi

Gli anni Duemila, sono gli anni del boom delle serie tv. La produzione si è moltiplicata rispetto ai decenni precedenti, e di pari passo anche la qualità si è elevata, tanto che negli ultimi anni si parla molto di più delle serie tv che dei film al cinema. Registi ed attori di primo livello si prestano alle serie tv, che in molti casi diventano di culto. Vediamo quali sono le serie tv più popolari degli anni Duemila.

Breaking Bad (2008-2013)

E' la serie delle serie. Breaking Bad è una sorta di spartiacque nel mondo del serial, osannata da chiunque. Nel mondo della serialità moderna, non si può essere presi sul serio, se non si sono viste le 5 stagioni create da Vince Gilligan. Breaking Bad, racconta la trasformazione del bene nel male. Il tranquillo professore di chimica, Walter White, interpretato dal gigante Bryan Cranston, sposato con figli, si scontra con una diagnosi malefica, che gli stravolge la vita: il cancro. Decide allora di lasciare alla sua famiglia un'eredità economica importante, iniziando a produrre meta-anfetamina, ma per farlo in grande ha bisogno di aiuto, ed allora si rivolge all'ex-studente e piccolo spacciatore Jesse Pinkman, al secolo Aaron Paul, insieme al quale arriverà nel mondo oscuro dei narcotrafficanti, perdendo del tutto la sua umanità. 62 episodi ed uno conclusivo che non lascia speranza per una sesta stagione. BB ha conquistato milioni di fan nel mondo, ed un vero e proprio pellegrinaggio alla casa di Albuquerque, dove è ambientata la serie, da cui è nato lo spin-off Better Call Saul ed un film Netflix (dimenticabile), El Camino, in cui si raccontano i giorni seguenti al tragico epilogo.

Lost (2004-2010)

Ancor prima di Breaking Bad, Lost è stata la serie che ha fatto da apripista agli anni Duemila, debuttando nel 2004. Sei stagioni sotto la direzione creativa di J.J. Abrams, racconta le vicende di un gruppo di passeggeri, sopravvissuti ad un incidente aereo, caduti su un'isola, che sembra disabitata. Nel corso delle stagioni i vari protagonisti scopriranno segreti impensabili e per sopravvivere ai pericoli nascosti dovranno aiutarsi. Il finale di Lost, andò in onda dieci anni fa, nel maggio del 2010, seguito da milioni di fan, che lasciò insoddisfatti, perché ritenuti dai più, troppo semplicistico, rispetto alla costruzione di tutta la serie. Ha vinto un Golden Globe e tre Emmy Awards.

Il trono di spade (2011-2019)

Che diciate Game of Thrones o Il trono di spade, la serie fantasy ha creato un mondo parallelo, popolato da milioni di fans, che si sono fatti trascinare nel mondo immaginario popolato da draghi e le forze oscure degli Estranei, dove la fragile pace dei Sette Regni è minacciata dalle guerre tra casate rivali che aspirano a sedersi sull’ambito trono di spade ad Approdo del Re. La serie, ispirata ai romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin, è andata in onda per 8 stagioni, dal 2011 al 2019, ha vinto i premi più importanti, tra cui 59 Emmy Awards, conquistando gli spettatori anche più scettici rispetto al genere. 

The Big Bang Theory (2007-2019)

La sitcom del nuovo millennio, senza ombra di dubbio, The Big Bang Theory racconta le follie di un gruppo di nerd, che sin dalla sua prima stagione, nel 2007, ha conquistato con la sua ironia milioni di fans tanto da aver raggiunto 12 stagioni. Al centro della serie tv, ci sono le simpatiche vicende dei coinquilini Sheldon e Leonard e dei loro amici Howard e Raji, menti brillanti della California Institute of Technology: a portare un po’ di pepe nella loro routine ci penserà la vicina Penny, cameriera squattrinata e aspirante attrice che desta l’interesse soprattutto di Leonard. Il successo ha portato anche ad uno spin-off, Young Sheldon.

I Soprano (1999-2007)

Anche nel caso de I Soprano, siamo davanti ad una delle serie migliori di sempre, la storia di Tony Soprano, boss della mafia italo-americana del New Jersey, stressato dai suoi traffici e traumatizzato da un'infanzia difficile, che inizia a soffrire di ansia e attacchi di panico. Motivo che lo spinge a curarsi, in gran segreto, da una psicoterapeuta che cerca di aiutarlo a risolvere anche i problemi in famiglia. Un gigante della recitazione, James Gandolfini – scomparso pochi anni fa, mentre era in vacanza a Roma – entra nel ruolo perfettamente, e ci rimane per sei stagioni. Inedita, in una serie sulla mafia, la componente psicologica dei personaggi, molto analitica.

The Walking Dead (2010 – ad oggi)

Se al cinema fu George Romero a portare e creare il genere zombie horror, in tv è stata la serie The Walking dead a sua volta, traduzione dell'omonimo fumetto di Robert Kirkman.

Apparsa ormai dieci anni fa, la serie ci ha raccontato il mondo post-apocalittico, devastato da un virus che ha trasformato i vivi in morti viventi. Tutto ha inizio sul letto d'ospedale del vicesceriffo Rick Grames, che si risveglia dal coma, e scopre un mondo nuovo, dove i sopravvissuti sono una minoranza. Si unisce a Rick, il suo migliore amico Shane, con cui insieme inizia il cammino verso un'ideale salvezza. Sono molti i personaggi che nel corso delle dieci stagioni si sono aggiunti, o sono scomparsi, e la serie dopo i primi anni, ha perso la sua originalità, ma ha comunque segnato il panorama televisivo delle serie, generando prodotti-copia, ed aprendo la strada all'horror anche nella serialità. In arrivo anche un film sul personaggio di Rick Grames, interpretato da Andrew Lincoln.

Mad Men (2007-2015)

Viene definita iconica, la serie che racconta il mondo pubblicitario americano degli anni Sessanta, in cui il protagonista è Don Draper, il direttore creativo dell0agenzia Sterling & Cooper, interpretato da Jon Hamm – premiato anche con il Golden Globe per quel ruolo. Mad Men, non racconta però solo il mondo della creatività, ma parallelamente illustra i cambiamenti sociali di quegli anni, la lotta Kennedy-Nixon, la crisi missilistica cubana, le lotte per i diritti civili afroamericani. Sette stagioni e 92 episodi per una serie che ha lasciato il segno, certamente tra le migliori del nuovo millennio televisivo. Tra gli attori anche Elizabeth Moss, poi divenuta la protagonista di un'altra ottima serie più recente, The Handmaid’s Tale. 

Grey's Anatomy (2005 ad oggi)

Una delle serie tv più longeve. In onda dal 2005, è ritenuto uno dei migliori medical drama, per certi versi il successore di E.R. Che andò forte negli anni Novanta. Grey’s Anatomy, racconta la quotidianità e la vita dei medici del Seattle Grace Hospital, scandite dalla voce narrante della dottoressa Meredith Grey, che da ogni episodio cerca di trarre la propria lezione di vita. Il titolo dello show gioca sull'omofonia tra il cognome della protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre manuale medico di anatomia Gray's Anatomy. Derek Christopher Shepherd è stato uno dei personaggi più importanti della serie televisiva, interpretato da Patrick Dempsey, che uscì di scena alla fine della 10° stagione.

Boris (2007-2010)

Un supercult tutto italiano, già a partire dalla sigla di Elio e le storie tese, le tre stagioni di Boris, sono state una boccata d'aria eccezionale (unica) nel panorama seriale italiano. Viene raccontato il dietro le quinte di una fiction, Gli occhi del cuore 2, con attori improbabili e dalle scarse doti recitative, Pietro Sermonti e Carolina Crescentini, un regista frustrato, Francesco Pannofino, produttori, sceneggiatori, runner, insomma tutto il complicato mondo di un'ipotertica tv generalista. I tre autori della serie, Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, appaiono in camei all'interno della serie nella serie. Boris fu uno strano caso nel panorama, televisivo, perché andò in onda su Fox e non ebbe un grande successo, ma fu recuperato successivamente col passaparola e divenendo un cult, tanto che fu creato anche un lungometraggio.

Distretto di polizia (2000-2012)

Gli agenti di polizia del X Tuscolano hanno segnato la storia televisiva delle serie italiane del nuovo millenno, dove il giallo si mischia all'azione, cercando d'italianizzare un genere nato in America. La serie tv fu ideata dal produttore Pietro Valsecchi (artefice di un'altra serie di successo, Ultimo) e nei primi anni contava nel cast, l'affiatata coppia di attori, Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi, guidati dal commissario Isabella Ferrari, che incontra il futuro marito, l’avvenente ispettore Lorenzo Flaherty, a cui si aggiungono il poliziotto, Simone Corrente e la tosta Claudia Pandolfi. Distretto di Polizia andò in onda per 11 stagioni, per un totale di 282 episodi sempre in prima serata. Nel 2015, è nato lo spin-off Squadra mobile, incentrato sul personaggio di Roberto Ardenzi, Giorgio Tirabassi. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Dicembre 2020, 10:53
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