Sceneggiatori in sciopero, serie tv ferme. E ora minacciano: «Pagateci o spoileriamo tutti i finali di stagione»

La minaccia contro i compensi esigui. Produzioni congelate, da Stranger Things al prequel del Trono di Spade

Sceneggiatori in sciopero, serie tv ferme. E ora minacciano: «Pagateci o spoileriamo tutti i finali di stagione»

di Totò Rizzo

In principio fu il verbo. Oddio, non sarà quello con la “v” maiuscola ma è sempre una parola importante, quella degli sceneggiatori americani, è anche quella l’inizio di tutto, caratteri raccolti in un file che esce da un pc, che esce a sua volta da una stampante in formato A4 ovvero in un foglio che finisce in mano a un attore e diventa personaggio, serie televisiva, film.

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La minaccia degli sceneggiatori in sciopero

Da una settimana i primi artefici di quell’immaginario collettivo che ha miliardi di seguaci nel mondo, che tiene incollati davanti a schermi e teleschermi (più i secondi che i primi) uomini e donne di tutto l’orbe terracqueo, sono in sciopero e il rischio è quello di non poter rispondere all’ansiogena domanda «riusciranno i nostri eroi?» perché senza parole, senza uno straccio di dialogo, senza una didascalia che suggerisca «lui si avvicina a lei e la bacia», i nostri eroi non sanno proprio che pesci pigliare: le prossime stagioni sono in bilico con tutte le loro puntate. Ma il rischio adesso è ancora più grosso, da quando la minaccia s’è trasformata in ricatto: se le richieste salariali del WGA (Writers’ Guild of America) – il sindacato che raccoglie oltre 10 mila autori (lo sciopero è stato votato dal 97% dei membri) – non saranno accolte, gli scrittori sveleranno il finale delle stagioni future.

Lo spoiler è argomento che andrebbe contemplato dal codice penale già causa com’è, tra le mura domestiche, di efferate minacce sui propri cari, rei d’essere avanti di un solo episodio: figurarsi un super-spoiler, un «e vissero...» globale, mondiale, planetario, saltando a piè pari pagine e pagine di racconto.

Le produzioni sospese

Disney, Paramount, Warner, Universal, Netflix, HBO, Amazon e altri hanno sospeso le produzioni, da “Stranger things” al prequel del “Trono di spade”, “no Shrek 5” si legge su un cartello di protesta dei tanti picchetti davanti alle società e agli studios. La 35enne Claire Kiechel ha detto di aver ricevuto per 5 anni di lavoro su “The OA” solo duemila dollari di diritti d’autore (1850 euro). Pochini, in effetti. Per effetto domino, anche gli altri ruoli (compresi quelli tecnici) stanno subendo contraccolpi pesanti.

L'intervento di Biden

In attesa che qualcuno scriva un lieto fine per la trattativa, è intervenuto anche il presidente Biden: «Spero in un accordo equo per gli scrittori», ha detto dalla Casa Bianca. Non si sa se spronato dalla moglie Jill, appassionatissima, che in una serie tv della Nbc ha pure recitato come guest star accanto alla sua amica Michelle Obama.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Maggio 2023, 09:30
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