Nessuna indulgenza verso il desiderio di pacificazione natalizia, nella serie “A casa tutti bene” con cui Gabriele Muccino, fa il suo esordio alla regia nella narrazione seriale, raccontando rancori e conflitti di una famiglia patriarcale, in cui gli interessi economici accendono la miccia dell’odio di fratelli e nipoti, genitori e figli. Il regista trasforma uno dei suoi film di maggior successo, in un affresco corale in cui i 18 attori del cast, mettono in scena tutta l’amarezza dei rapporti disfunzionali tra le famiglie Ristuccia e Mariani, negli 8 episodi in onda su Sky e Now dal 20 dicembre.
«Un family drama perfetto per questo periodo, è rasserenante sai che tutto va bene», commenta con ironia Muccino, che ha sempre messo le dinamiche familiari al centro dei suoi film. «L’ambizione era di fare una serie con gli stessi standard qualitativi e linguaggio narrativo, senza ammorbidire le frizioni, i dolori e la sgradevolezza dello stare al mondo.
Ed infatti la serie alterna attori noti come Francesco Acquaroli, il pater familias che regge le sorti dei vari componenti con il ristorante che da 40 anni gestisce con sua moglie Laura Morante, ad emergenti assoluti come il bravo Alessio Moneta. Nella serie non mancano venature dark. «Il crime mi ha sempre attratto, ci sono tematiche fosche, ma il blackout della ragione accade per ragioni primordiali». Sky scommette sul gradimento del pubblico «perché tutti ci riconosciamo nelle fragilità dei personaggi, sprofondiamo con loro» dice ancora Muccino, già al lavoro per il sequel.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Dicembre 2021, 14:41
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