Inventing Anna, un personaggio della serie fa causa a Netflix per rappresentazione diffamatoria nei suoi confronti

Rachel Williams ha presentato una denuncia contro Netflix perché ritiene di essere stata diffamata nella serie Inventing Anna

Inventing Anna, un personaggio della serie fa causa a Netflix per rappresentazione diffamatoria nei suoi confronti

Inventing Anna continua a far parlare di sè ed a creare problemi alle persone che hanno incontrato la truffatrice russa Anna Sorokin. Rachel Williams, dipendente del magazine, Vanity Fair, rappresentata nella serie cult di Netflix, ha intentato causa contro il colosso di streaming, perché nella fiction sarebbe stata descritta in modo falso. "Non etica, avida, snob e sleale» sono alcune delle parole che la collaboratrice del settimanale ha usato e scritto nella denuncia.

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Chi è il personaggio che ha denunciato Netflix

Rachel Williams, photo editor a Vanity Fair, era un'amica di Anna Sorokin, nota come Anne Delvey - la truffatrice già condannata per i suoi reati commessi negli Stati Uniti nei confronti di banche e persone - frodata dalla presunta ereditiera tedesca (in realtà russa) per circa 62 mila dollari, che sulla sua esperienza ha scritto un articolo su Vanity Fair e un libro.

In Inventing Anna, la Williams viene raccontata come una donna ingenua, che accetta volentieri regali e viaggi sontuosi offerti da Sorokin, tra cui quello lussuoso in Marocco, dove scopre la verità sulle condizioni economiche dell'amica e di essere stata frodata, e sceglie di venderla alle autorità. 

«Questa azione dimostrerà che Netflix ha preso una decisione deliberata con scopi drammatici di mostrare Williams fare o dire cose nella serie che la ritraggono come una persona avida, snob, sleale, disonesta, codarda, manipolatrice e opportunista», si legge nella denuncia di Rachel Williams, presentata presso la corte federale del Delaware.

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Il motivo della denuncia contro Netflix

«Se vuoi basare un personaggio su una persona reale e vuoi renderla un cattivo, non usare il suo vero nome», ha detto Rufus-Isaacs, l'avvocato di Williams in un'intervista. «Vorrei che i creativi lo capissero.

Se vogliono creare un personaggio sgradevole, non possono usare il nome di una persona reale a meno che tutto ciò che dicono non sia assolutamente Vangelo». 

«Il motivo per cui abbiamo dovuto intentare questa causa è perché Netflix ha utilizzato il vero nome e i dettagli biografici di Rachel e l'ha resa una persona orribile, cosa che non è», afferma Rufus-Isaacs. «Il danno devastante alla sua reputazione avrebbe potuto essere evitato se solo Netflix avesse usato un nome fittizio e dettagli diversi. Perché non l'hanno fatto per lei, quando lo hanno fatto per tanti altri personaggi della serie?»

Al momento Netflix e la casa produttrice Shondaland, non hanno commentato la denuncia, mentre il progetto di HBO che ha opzionato i diritti del'articolo ed il libro scritti dalla Williams ed opzionati da HBO, è stato bloccato.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 07:54
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