Sanremo 2020, Salini: «Amadeus al Festival l'ho voluto io». Ma ad agosto lo showman scrisse: «Lascio»

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di Marco Castoro
SANREMO - Il Festival show dell'accoppiata Amadeus-Fiorello va a gonfie vele. L'argenteria della Rai torna lucida come all'era degli antichi splendori, l'Ad Fabrizio Salini gonfia il petto e appende il cappello sull'evento. Tra l'altro il cassiere di Viale Mazzini si mette in tasca la metà delle entrate pubblicitarie. E quindi si festeggia con cifre a sei zeri che metterebbero le ali a chiunque.

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«Questa è la mia Rai dice Salini - su questo Festival ho lavorato moltissimo. Ho voluto Amadeus, ho voluto il coinvolgimento di Fiorello, ho voluto e difeso Rula, ho costruito un Sanremo vincente non curandomi delle polemiche, lavorando in silenzio come nel mio stile, senza proclami ma con dei risultati che vanno al di là di numeri che non si registravano dal 1995. Numeri ai quali bisogna aggiungere la fetta di ascolti de L'Altro Festival su RaiPlay, la piattaforma online che grazie allo show dal vivo di Fiorello ci ha permesso di spiazzare le over the top».
Salini rivendica il coraggio delle scelte, Amadeus in primis. Tuttavia, lo sanno in molti a Viale Mazzini, la vicenda Amadeus è stata un po' più tormentata di quanto potrebbe apparire oggi che, con i risultati da record che ci sono, c'è la corsa a intestarsi i meriti. Ma le cose stanno diversamente. Lo stesso Amadeus, infatti, aveva scritto un messaggio all'ex direttore di Rai1, il suo primo sponsor Teresa De Santis, che a marzo 2019 lo aveva proposto a Salini. A distanza di cinque mesi (la sera del 1° agosto), il conduttore la ringraziava e le annunciava che avrebbe fatto un passo indietro perché non poteva sentirsi in alcun modo a suo agio senza la fiducia mai arrivata del capoazienda Salini. Fiducia che, alla fine, la direttrice aveva faticosamente estorto in extremis il 2 agosto, grazie anche al provvidenziale assist di Antonio Marano, col quale aveva condiviso il progetto innovativo dell'attuale Sanremo, Tra palco e città.

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Amadeus non si sentiva più la prima scelta, perché circolavano i nomi di Mogol, Morgan e soprattutto quello di Alessandro Cattelan, stimato e apprezzato proprio dall'Ad che ha confermato a Sanremo di averci parlato («ma non per il Festival») e di volerlo portare nella squadra della Rai. Indiscusso invece il merito di Salini nell'aver voluto a tutti i costi Fiorello, prima per Viva RaiPlay, poi a Sanremo. E l'accoppiata Amadeus-Fiorello è risultata vincente. Standing ovation.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Febbraio 2020, 15:46
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