Sanremo 2022, Emma: «Al Festival come se fossi in vacanza. Orgogliosa di me e della mia carriera»

La cantante: "In gara con un brano sul rapporto uomo-donna"

Sanremo 2022, Emma: «Al Festival come se fossi in vacanza. Orgogliosa di me e della mia carriera»

di Totò Rizzo

Benvenuti sull’ottovolante Emma che in quel pezzo di bravura che è “Ogni volta è così” – in gara a Sanremo – passa da toni gravi, quasi maschili, al falsetto. «È stato Dario (Faini, ovvero Durdust che con la stessa Emma e Davide Petrella firma il brano, ndr.) a spronarmi. “Dai che ce la fai!”. “No, non ce la posso fare!”. Abbiamo anche litigato. Poi, siccome io sono una tosta, mi sono messa lì con buona volontà e ho scoperto che so arrivare anche al falsetto».

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Se lo vuol godere tutto, Emma, questo festival. «Non ho un disco da promuovere né un tour da lanciare, mi son presa questa settimana e sono qui come fosse una vacanza al mare. Non sento alcuna pressione, non quella della gara né quella dei media». Solo che qui, giusto dieci anni fa, vinse con “Non è l’inferno”. A ricordare quella ragazza di 26 anni appena sbocciata al successo dopo “Amici”, quasi si commuove: «Ci ho pensato appena arrivata a Sanremo, ero andata via da casa, avevo vinto “Amici”, ero inesperta, non strutturata come adesso. E qui non avevo gli agi che ho oggi: la villa che posso affittare per stare tranquilla, i miei collaboratori, Alessandro Michele che qualsiasi cosa mi fa indossare mi fa sentire bellissima, il massaggiatore che mi scrocchia dopo un periodo di sbattimento totale tra “X Factor” e set cinematografico (ha appena finito di girare “Il Ritorno” di Stefano Chiantini,ndr.)». Di quel periodo ricorda anche però «quei 4 nelle pagelle dei critici, tutti i pregiudizi. Ma pure l’affetto delle gente, quello mi ha sostenuto sempre. E poi, me lo dico da me, in questi dodici anni sono stata davvero brava, mi sono fatta il mazzo. Sì, sono proprio orgogliosa di me».

Tornando alla canzone sanremese, non vuole lanciare alcun messaggio: «Non ho certo bisogno di venire a Sanremo per fare la figa. Nel brano si parla di rapporti uomo-donna, di una figura femminile tutt’oggi spesso ancorata al vecchio dualismo santa-puttana, conosco tante coppie che stanno insieme per convenienza sociale, che vivono in una bolla di finzione. Al di là delle canzoni, io ci ho sempre messo la faccia appoggiando ora questa ora quella battaglia per i diritti civili: per la comunità glbt, contro la violenza sulle donne, per i lavoratori. E mi sono assunta la responsabilità di queste mie posizioni prendendomi insulti e minacce».

 

Impresa vocalmente ardua, la canzone del festival: «In fondo non sono nuova a questo genere di brani: mi sono sempre piaciuti i testi con tante parole, con una metrica particolare. “Ogni volta è così” è molto forte.

Con l’orchestra si ammorbidisce un po’ pur conservando la sua energia». E a proposito d’orchestra, ci sarà la collega Francesca Michielin a salire sul podio. A chi è venuta l’idea? «Qualcuno mi ha sussurrato all’orecchio che Francesca aveva espresso questo desiderio. Non ho esitato un attimo: “e che aspettiamo a chiamarla?». Mi piacciono le collaborazioni, sono un’opportunità di scambio. E poi abbiamo due carriere quasi parallele: io arrivo da “Amici”, lei da “X Factor”». Per la serata delle cover, Michielin lascerà il podio e sarà al suo fianco per cantare “Baby one more time” di Britney Spears. Emma la scelta la spiega così: «Ci piaceva rendere omaggio a un’icona della nostra generazione e soprattutto al pop: basta con i preconcetti, il pop è una cosa seria e io e Francesca siamo due orgogliose “poppettare”».

A Sanremo ormai di casa, Emma preferisce tornarci da cantante in gara che in qualità di co-conduttrice come fece con Carlo Conti: «Io so che stavolta eseguirò il mio pezzo e poi via, al ristorante. Quando presentai il festival con Carlo, che per me è stato un grandissimo maestro, entravo in teatro alle cinque del pomeriggio e uscivo a notte fonda». È contenta che quest’anno ci siano Morandi, Ranieri, Zanicchi, Elisa: «Gente che ha fatto la storia della musica leggera italiana. Sono fiera di stare sul loro stesso palcoscenico». Ed è fiera anche dei giovanissimi in concorso, specialmente di Hu («è stata la tastierista del mio tour») e di Matteo Romano («che ha aperto diversi miei concerti»).

Insomma, un festival, questo, che è un bilancio di una prima favolosa dozzina d’anni di carriera. Dovesse raccoglierne in un album fotografico i momenti salienti? «Ce ne vorrebbero tanti, di scatti: la vittoria ad “Amici” e quella a Sanremo, il primo concerto in un palazzetto e la prima volta all’Arena di Verona. E poi tutti i grandi che mi hanno invitato a duettare con loro: Battiato, Pino Daniele, De Gregori, Vasco… ma ci pensate che privilegio?».


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Febbraio 2022, 14:35
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