Sanremo 2020, Raphael Gualazzi: «Voglio far ballare l’Ariston». Il cantautore pubblica l’album “Ho un piano”

Sanremo 2020, Raphael Gualazzi: «Voglio far ballare l’Ariston». Il cantautore pubblica l’album “Ho un piano”

di Rita Vecchio
Note svolazzanti al ritmo cubano, urban e jazz. C’è da scommettere che Raphael Gualazzi con il suo "Carioca" farà divertire l’Ariston. Il brano in gara - producer Dade e scritto da Davide Petrella - rientrerà nel progetto discografico, fedele dagli esordi a Caterina Caselli e alla Sugar, che uscirà durante la settimana del Festival (7 febbraio). "Ho un piano", titolo da vero crooner (di 39 anni), è un viaggio tra urban e soul, dalla chanson d’autore alla marcette da teatro-canzone, da Rossini a Demetrio Stratos, da Gershwin a Mina. Un lavoro policromo a quattro anni da "Love Life Peace", con i produttori Dade, Mamakass, Federico Secondomè, Stabber e Fausto Cogliati, il duetto con Simona Molinari e gli arrangiamenti di Stefano Nanni, che lo dirigerà a Sanremo. 

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Ecco la Carioca al Festival. 
«Nessuna pretesa didascalica. Solo voglia di restituire l’esotismo della canzone. Sonorità cubane, il montuno, tipico stile di accompagnamento pianistico della salsa cubana. La musica è rifugio di felicità, ritmo, festa, colore, sole. Musica urban (grazie allo strumento brass) che non avevo mai affrontato e che diventa declinazione delle mie canzoni in termini più contemporanei».
“Ho un piano”: un titolo deciso. 
«Ci sono io. Ho messo insieme l’incontro con i produttori, a cui ho subito specificato che “ho un piano”, nel senso che tutte le mie composizioni nascono dall’alchimia tra voce e pianoforte. E il dualismo che mi riguarda: all’estero sono un musicista jazz, in Italia un musicista pop con iniezioni di jazz». 
E l’omaggio a Rossini?
«Lui era di Pesaro, io di Urbino. Vicini di casa. Italià è una canzone buffa, una satira per parlare del tema dell’immigrazione attuale».
Nella serata cover sarà con Simona Molinari. 
«Con E se domani, omaggio alla cantante che amo di più: Mina. Il brano non vinse Sanremo, ma con Mina andò in cima a tutte le classifiche. Qui c’è anche un meraviglioso arrangiamento di archi ad opera di Stefano Nanni. Il pezzo sarà nel disco». 
Mina lo sa? 
«Non ho avuto ancora la fortuna di incontrarla. Ricordo con grande emozione una telefonata che mi passò Caterina Caselli per congratularsi dopo la mia vittoria nel 2011 a Sanremo Giovani».
È il suo quarto Sanremo: cosa si aspetta? 
«Di divertimi, suonare e parlare dei miei progetti».
Quali altri sogni ha?
«Magari esibirsi con London Symphony Orchestra, Count Basie Orchestra, Sun Ra Arkestra».
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Gennaio 2020, 08:26
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