Sanremo 2021, Amadeus scrive a Leggo: «Ecco perché ho deciso di fare il Festival»

Sanremo 2021, Amadeus scrive a Leggo: «Ecco perché ho deciso di fare il Festival»

di Amadeus

Caro direttore, cari lettori, cari telespettatori, oggi Sanremo parte per davvero. O, forse, sarebbe meglio dire riparte per davvero. E ora voglio raccontare, su Leggo, nero su bianco, cosa mi ha spinto ad essere qui.
È incredibile quello che abbiamo vissuto tutti, nessuno escluso, dalla fine del Festival 2020 a oggi. Un anno difficilissimo che ha messo a dura prova tutti e tutto: la pandemia ci ha stravolto la vita, a tanti ha fatto perdere gli affetti, il lavoro, la sicurezza del presente e il sogno del futuro. 

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Con tutto questo negli occhi, nella testa e nel cuore ho pensato a lungo se fosse giusto farlo, il Sanremo del 2021. Io ero disponibile ma sentivo tanta incertezza intorno. Certo se avessi rinunciato sarebbe stato facile, avrei evitato ogni rischio e difficilmente qualcuno avrebbe potuto criticarmi. Spesso la mattina mi guardavo allo specchio e mi facevo una domanda: «Ama, è giusto quest'anno, in questo momento, fare Sanremo?». Qualche volta mi rispondevo deciso sì, altre scuotevo la testa. Un'altalena di sensazioni della quale solo mia moglie, Giovanna, è stata testimone.


Ma un giorno di ottobre mentre stavo facendo la spesa a Ponte Milvio a Roma sono stato fermato con un'educazione di altri tempi da una gentile signora. Aveva i capelli grigi e curati, indossava un paltò color cammello, trascinava un carrellino. Mi ha parlato a voce bassa, mi ha raccontato di essere vedova. E poi guardandomi negli occhi mi ha ripetuto più volte la parola serenità. , la serenità della sua televisione, delle canzoni, di un Festival che ha sempre seguito. Se lo avessi fatto, mi ha detto, avrei aiutato lei e quelli come lei a vivere finalmente una cosa normale. Ho pensato a quelle parole. Ho pensato a quello che so fare: il presentatore. Non posso (magari fossi in grado) risolvere i problemi di chi ha perso il lavoro, non posso essere io a proteggere il Paese dal contagio, ne' posso pianificare la campagna dei vaccini. Io posso solo organizzare un Festival, posso inventare e improvvisare, con il mio amico Fiorello, uno show che regali alla gente un po' di leggerezza e di divertimento.


Ecco, ripensando a tutti questi mesi, credo sia stata proprio quell'anziana signora a incoraggiarmi ancora di più ad organizzare il Festival di Sanremo 70+1.


E l'ho fatto, credetemi, con tutto me stesso e con l'aiuto di molte persone, in condizioni difficilissime. L'ho fatto con ancora più forza e determinazione dello scorso anno. Mai avrei pensato fosse possibile.

L'ho fatto rispettando ogni norma di sicurezza ma soprattutto pensando a chi vive di musica, a chi vive di televisione e spettacolo, al Paese reale, quello che sta lottando per ritrovarsi. Abbiamo scoperto, infatti, che la normalità è una cosa straordinaria. E proprio per riavere un po' di quella normalità, abbiamo lavorato in maniera straordinaria. 


Ecco, oggi Sanremo riparte. Con i cantanti e le canzoni, l'orchestra e i giornalisti e tutti quei lavoratori che con professionalità mi aiuteranno a portare in scena uno spettacolo di qualità.
Non avrò spettatori in sala ma mi rincuorerò pensando al pubblico della tv e, soprattutto, a quella signora col paltò cammello di Ponte Milvio.


Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Marzo 2021, 18:03
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