Il segno di Zarr - Sanremo, alla riscoperta dell'amato circo canoro

Il segno di Zarr - Sanremo, alla riscoperta dell'amato circo canoro

di Michele Zarrillo
Che anno era? Già, il 2008. Eppure quando torni qui, a Sanremo, quando ti trovi ad aspettare la chiamata sul palco - anche per le prove come ieri - nella green room il brivido dentro sembra lo stesso.

Che emozione è? Me lo domandavo ieri. Ha qualcosa - questo fremito che provo da 35 anni ed è sempre nuovo - in comune con quello che prova chi comincia un nuovo amore ritrovandosi “Mani nelle mani”, il mio brano di questo Sanremo 2017. Poi c’è tutto quello che mi frulla intorno: il nostro amato circo musicale.

Una riscoperta, per me, tutta questa frenesia così... festivaliera: tutto si concentra in questi pochi giorni e fai le interviste che non fai in anni interi. E si accendono riflettori ovunque. Sempre in onda. All’Ariston, poi, corrono tutti, corriamo tutti: non sappiamo bene dove andiamo, ma ci andiamo di fretta. Avremo tempo su queste colonne per ricordare qualcosa di una storia, la mia, lunga 35 anni qui.

Eppure quella sensazione così particolare, l’elettricità che a Sanremo ha tutto, me la sento di nuovo sulla pelle come nei giorni della mia Notte dei Pensieri. Ora, però, gorgheggi e silenzio che si entra nella green room.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Febbraio 2017, 08:43
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