Il segno di Zarr - Dirottare un risciò con i fan per ingannare l'attesa

Il segno di Zarr - Dirottare un risciò con i fan per ingannare l'attesa

di Michele Zarrillo
In giorni come quello appena vissuto, i giorni dell’attesa, il tempo può passare in tanti modi: ieri, per me e i ragazzi del mio equipaggio, è stato il giorno della frenesia divertente. Una giornata outdoor: le foto in spiaggia, con nuvole bianche, lontane e una temperatura gradevole. E il dirottamento di un risciò: che risate. Pedalare e fermare per qualche momento il traffico e scattare qualche foto che nemmeno i Beatles! Sanremo è anche questo: prendi il mondo in mano e lo modelli come piace a te.

Ho trascorso il lungo giorno della vigilia guardando gli altri debuttare, ma anche cantando. Dopo ore di interviste: radio, tv, giornali, internet e social network mai così presenti. Rimbalzi come la pallina di un flipper. Da un parere all’altro, da un autografo all’altro, da un selfie al prossimo: un calore bellissimo. Poi viene la notte e l’attesa dei fan - nonne, madri, nipoti - fuori dal tuo ristorante: la cosa in sè riscalda. Poi, però, capita che a fermarti è una coppia di fidanzati. Una storia solida alle spalle. Quasi mi placcano perché un pezzo di te è la loro canzone: «Michele, ci siamo innamorati con la tua Rosa Blu». Nella foto che hanno scattato forse si vede l’emozione che ti arriva quando è l’amore, il loro amore che ti parla così.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Febbraio 2017, 09:08
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