«Sono qui in mezzo al pubblico, perché vorrei condividere queste parole con voi, perché riguarda tutti noi italiani», inizia così il discorso di Amadeus che durante la quarta serata del Festival ricorda la tragedia delle Foibe. Ricorre oggi il giorno della memoria e il conduttore ha scelto di leggere le parole di Egea Haffner.
Il testo integrale sulle Foibe
«La sera del quattro maggio mamma stava trafficando ai fornelli, … papà era appena tornato dalla gioielleria e si stava lavando prima di sedersi a tavola … Poi, ecco tre colpi imperiosi alla porta. Io ero già a letto o forse ero rimasta a dormire da nonna Maria, non l’ho mai saputo, ma ho immaginato tante volte la scena …
Quella visita a un’ora così inconsueta poteva significare una sola cosa: l’arrivo della polizia del maresciallo
Tito, i TITINI!
Sono qui, cos’è successo? – chiese mio padre. Niente, solo un controllo. Risposero.Deve seguirci al comando.
– Devo portare qualcosa? – chiese ancora mio padre, forse solo per guadagnare un po’ di tempo. – No, è solo
un controllo. Papà indossò la giacca e raccomandò alla moglie di non preoccuparsi e di badare a me che tanto
si sarebbero visti dopo poco, pochissimo … oppure fu trascinato via senza avere il tempo di trovare una sola parola speciale per quell’addio.
Che importanza ha, in fondo? Quella fu l’ultima volta che mia madre lo vide.Le donne della mia famiglia pregarono e sperarono: Che mio padre venisse rilasciato perché non aveva mai fatto nulla di male ai partigiani slavi che ora spadroneggiavano in città. Che fosse stato portato in un campo di prigionia, anche lontano, non importava, perché così prima o poi avrebbe fatto avere notizie di sé tramite la Croce Rossa Internazionale. Pregarono e sperarono.
L’altra ipotesi che temevano, infatti, oscurava la vista e rallentava il cuore fino a fargli perdere un battito: FOIBE».
«Queste - prosegue Amadeus - sono le parole di Egea Haffner raccolte nel libro di Gigliola Alvisi: LA BAMBINA CON LA VALIGIA che è una delle testimonianze più autentiche della tragedia vissuta da migliaia di italiani di Istria,Dalmazia e Venezia Giulia nel Dopoguerra. Il 10 febbraio, come sapete, è la giornata del ricordo, istituita per tenere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia: l’eccidio di migliaia di nostri connazionali
gettati nelle foibe dalle milizie del Maresciallo Tito e l’esilio di centinaia di migliaia di italiani costretti a lasciare la loro terra e i loro averi. Una vicenda a lungo dimenticata che appartiene all’epoca oscura delle dittature e ci fa riflettere
sul valore della Memoria e soprattutto della verità. Perché la libertà non si conquista dimenticando o rimuovendo,
ma ricordando.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Febbraio 2023, 22:39
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