Sanremo 2021. Fedez-Michielin, la coppia più attesa: «C'è ansietta, ma il brano è da Ariston» GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

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di Rita Vecchio

L’«ansietta» dell’esordio per Fedez e «la voglia di non avere paura» di Francesca Michielin. Ecco come sta la coppia più attesa del Festival. Il duo, che ha già fatto parlare di sé per lo spoiler a rischio squalifica di 10 secondi di canzone pubblicata per sbaglio sul profilo social del rapper, è pronta a salire sul palco dell’Ariston con “Chiamami per nome” (nessun flashback al film di Guadagnino “Chiamami col tuo nome”, dicono).

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Il brano scritto insieme a Davide Simonetta, Alessandro Mahmoud, Alessandro Raina è un pop fuori dalle righe. «Viviamo in un mondo bulimico di parole dove pubblicare a tutti i costi, che sia musica o post sui social, diventa dimostrazione del proprio valore - dice la Michielin - Dobbiamo imparare a non seguire la fiumana, per citare Verga, e fare scelte controcorrente». 


E in tutto questo, chi ha scelto chi?
F.: «Entrambi». 
M.: «Vero. Ho creduto subito potesse andare bene per Sanremo».

Il mazzo di fiori che Fedez le ha regalato per il fattaccio (lo spoiler della canzone), glielo ho rilanciato in testa?
M.:« No, no. I fiori erano bellissimi. E mi sono anche commossa». 
F.: «Devo dire che è stata lei a sostenermi. Io mi sentivo molto in colpa». 

Come vi aspettate questo Festival?
F.: «Unico». 
M.: «Diverso dal mio ultimo (“Nessun grado di separazione”, nel 2016, ndr) e con una strana sensazione: distanziamento, assenza di pubblico. Questa volta non starò in una tenda da campeggio ma in un monolocale (scherza, ndr) così posso portarmi i miei strumenti e fare jam». 

Il vostro stato d’animo? 
M.: «Sono contenta di tornare a lavorare con Fedez dopo “Cigno nero” e “Magnifico” e dopo l’emozione di cantare dai balconi in questi mesi terribili». 
F.: «È il mio primo Sanremo.

Faccio meditazione trascendentale e seguo la terapia EMDR. A parte l’ansietta, voglio vivermi l'esperienza del Festival in modo totale. Sto scoprendo la ritualità fantastica di questa grande tradizione. Partendo dall’orchestra: per me è praticamente la prima volta che canto accompagnato da 60 elementi. Dopo la prova, gli orchestrali mi hanno fatto l’applauso… Non so se per illudermi…(ride, ndr). Lavorare a questo brano, in questi mesi, è stato un momento di socialità, una boccata di ossigeno, una ventata di freschezza». 

Il titolo è “Chiamami per nome”.
M.: «Ed è una evoluzione del nostro modo di fare musica, di scrivere i testi. Un pop inusuale, dall’arrangiamento minimale. Uso del synth Korg M1 e il suono 00 Universe, con cui giocavo nella mia infanzia, a tratti cinematografico». 
F: «Un brano d’amore che riflette insicurezze, ma c’è tanta speranza. Sono meno rap e più melodico. Non diventerò il Claudio Villa dei giorni nostri… (ride, ndr)».

Fedez, lei ha fatto molto in questi mesi: da Scena Unita alla raccolta fondi. E per questo ha ricevuto l’Ambrogino d’oro insieme a sua moglie, Chiara Ferragni. 
F.: «Quello che è nato da una miccia accesa da noi, non sarebbe stato nulla se non ci fosse stata la partecipazione di tutti. Abbiamo cercato di fare il nostro. È un’opera collettiva». 

Riti scaramantici?
F.: «Io ho il santino di Michael Jordan, mia nonna legge i tarocchi, numeri… basta no?».
M.: «E io, il cornetto napoletano. Ma mi farò consigliare da Fedez…». 


Nessun progetto corollario per Fedez, che si vuole «godere il momento Festival senza scadenze». Per la Michielin, invece, il repack di “FEAT (Fuori dagli spazi)” che uscirà il 5 marzo, con il brano di Sanremo e brani con Måneskin, Max Gazzè, Coma_Cose, e molti altri e un podcast sulle donne che lottano.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 14:55
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