Chiara Francini, la lettera al figlio mai nato letta sul palco di Sanremo: «Io volevo che tu fossi fiero di me, anche se non ci sei».
Essere donna ma non essere madre, per scelta o meno. E sentirsi sbagliata per questo. Un tabù che ancora resiste in una società in cui le donne senza figli sono sempre più numerose. È il tema che Chiara Francini ha scelto per il suo monologo al festival di Sanremo.
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Chiara Francini, la lettera al figlio mai nato
«Arriva un momento della vita in cui è chiaro che sei diventato grande: quando hai un figlio. Ora, io un figlio non ce l'ho, però credo sia una cosa dopo la quale è chiaro che non potrai più essere più giovane come lo eri a sedici anni, col liceo, la discoteca e il motorino. E c'è un momento in cui tutti intorno a te cominciano a figliare. Ô una valanga», sottolinea. Quando un'amica ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata, «non sai mai che faccia fare, c'è come qualcosa che ti esplode dentro, un buco. E mentre accade tutto questo, tu devi festeggiare, perché la gente incinta è violenta e vuole solo essere festeggiata. E non c'è spazio per la tua paura, per la tua solitudine. Tu devi festeggiare. Come l'albero di Natale che tengo acceso tutto l'anno in salotto, del tutto insensato». Poi arriva la consapevolezza che il tempo passa e che «se non mi sbrigavo io, forse, un figlio non lo avrei mai avuto. E se anche mi sbrigavo, poi, non era mica detto. Perché anche quando ti ti decidi magari il corpo ti fa il dito medio e tu, allora, rimani col dubbio di aver sbagliato, di aver aspettato troppo, di essere una fallita».
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Febbraio 2023, 08:55
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