Sanremo 2019, BoomDaBash: «Sotto i tatuaggi abbiamo un cuore tenero»
di Rita Vecchio
Pronti?
«Non temiamo le fatiche. Siamo felici, orgogliosi e - lo ammettiamo - anche un po' ansiosi».
Ti giuro che l'attesa aumenta il desiderio.
«Trattiamo l'attesa dell'amore in mille sfaccettature, con similitudini e un linguaggio semplice e scanzonato».
Cioè?
«L'amore è il vero motore dell'esistenza. Dovremmo dimenticare l'odio come fanno i bambini. E noi che facciamo musica, abbiamo una responsabilità: sensibilizzare e mandare messaggi di umanità».
Un messaggio che volete mandare?
«Che si recuperi il significato della parola dignità: non esiste più».
Lei è credente?
«Sì. E non nascondo che mi piacerebbe cantare per il Papa, una delle poche persone che oggi ha ancora dignità».
Tatuaggi, piercing e capelli colorati
«Fuori sembriamo dei duri. La sensibilità traspare oltre il tatuaggio che ho sulla mano. Non riesco a sopportare la sofferenza e quando vado a trovare i bambini all'ospedale, piango».
La rivincita migliore che vi siete presi?
«Con chi diceva che facevamo tutto questo solo per fare soldi: siamo nati come quattro ragazzi di strada da famiglie davvero molto umili. Avevamo i buchi nelle scarpe allora e li abbiamo adesso. Siamo rimasti quelli di sempre. Con gli stessi valori».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Febbraio 2019, 08:48
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