Sanremo 2019, BoomDaBash: «Sotto i tatuaggi abbiamo un cuore tenero»

Sanremo 2019, BoomDaBash: «Sotto i tatuaggi abbiamo un cuore tenero»

di Rita Vecchio
L'abito non fa il monaco. Lo sanno i BoomDaBash, la band salentina che salirà per la prima volta sul palco dell'Ariston con Per un milione (e con Rocco Hunt nella serata duetti). Spietati, dall'animo dolce, come in Barracuda, disco che l'8 febbraio uscirà nella Predator Edition con l'inedito sanremese. Il caso li vuole in gara con Loredana Bertè - per cui tifano - con lei hanno dominato le classifiche estive con Non ti dico no. «Siamo carichi a 100», dice Biggie Bash (Angelo Rogoli, sulla carta di identità), frontman della band che il 9 maggio festeggerà con Boomdabash & Friends, all'Alcatraz di Milano i 15 anni di carriera.

Pronti?
«Non temiamo le fatiche. Siamo felici, orgogliosi e - lo ammettiamo - anche un po' ansiosi».
Ti giuro che l'attesa aumenta il desiderio.
«Trattiamo l'attesa dell'amore in mille sfaccettature, con similitudini e un linguaggio semplice e scanzonato».
Cioè?
«L'amore è il vero motore dell'esistenza. Dovremmo dimenticare l'odio come fanno i bambini. E noi che facciamo musica, abbiamo una responsabilità: sensibilizzare e mandare messaggi di umanità».
Un messaggio che volete mandare?
«Che si recuperi il significato della parola dignità: non esiste più».
Lei è credente?
«Sì. E non nascondo che mi piacerebbe cantare per il Papa, una delle poche persone che oggi ha ancora dignità».
Tatuaggi, piercing e capelli colorati
«Fuori sembriamo dei duri. La sensibilità traspare oltre il tatuaggio che ho sulla mano. Non riesco a sopportare la sofferenza e quando vado a trovare i bambini all'ospedale, piango».
La rivincita migliore che vi siete presi?
«Con chi diceva che facevamo tutto questo solo per fare soldi: siamo nati come quattro ragazzi di strada da famiglie davvero molto umili. Avevamo i buchi nelle scarpe allora e li abbiamo adesso. Siamo rimasti quelli di sempre. Con gli stessi valori». 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Febbraio 2019, 08:48
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