Mattia Briga su Leggo: «Per Maradona non c'è canzone»

Mattia Briga su Leggo: «Per Maradona non c'è canzone»

di Mattia Briga

Nell'antica Grecia, gli uomini che presumevano della loro potenza e della loro forza osavano sfidare gli Dei, e si riteneva che la loro ira, per vendetta, si potesse abbattere su coloro che ne avevano messo in discussione la superiorità.
Ci si aspettava quindi che gli stessi Dei, irritati dalla hybris, dalla tracotanza ingiustificata di un uomo, poiché mortale, infliggessero una punizione a chi li aveva sfidati, per ristabilire la gerarchia terrena e ultraterrena.
La differenza che intercorre tra questo genere di uomini e Maradona, è che nel suo caso sono stati proprio i comuni mortali a conferirgli l'epiteto di Dio del Calcio accostandolo ad una divinità, mentre lui si definiva un uomo e un giocatore normale, provocando l'incredulità di tutti gli amanti del calcio.
Il talento di Diego è stato forse la cosa più vicina al cielo, ciò che forse ha più accorciato le distanze tra il concreto e l'astratto, e che ha ridefinito il concetto di arte e di artista, sul campo e nella vita, per sempre.
Quindi, no. Non ti aspettare che gli Dei possano punirti, Diego.
Perché tu sei sempre stato uno di loro.
E adesso voli leggero come un aquilone, per raggiungerli a modo tuo.
Dribblando le nuvole.


Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Novembre 2020, 08:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA