Mattia Briga su Leggo: «Il mio mondo nascosto: Hello!»

Mattia Briga su Leggo: «Il mio mondo nascosto: Hello!»

di Mattia Briga
Mi avevano appena consegnato il master del mio secondo album. Il titolo che gli avevo dato era Malinconia della Partenza e la foto che avevo scelto per la copertina mi ritraeva a Stazione Termini davanti a un treno in sosta, con una borsa nella mano sinistra e la tela dell'omonimo quadro di De Chirico appoggiato sulla spalla destra. Ero a casa di Daniele, mio amico del liceo, a cui avevo commissionato l'artwork del disco proprio perché frequentava la scuola di grafica.
Lavori del genere ti portano via tutto il giorno, richiedono molta pazienza e molta dedizione. Ricordo che ci volle quasi una settimana e ovviamente io non lo avevo lasciato solo un attimo.
In radio passava Hello! una volta ogni tre canzoni e Daniele, con la sua voce da fumatore incallito, provava ad emulare il falsetto di Cesare Cremonini e voleva che io entrassi al posto di Malika Ayane. Provate a immaginare cosa poteva uscirne fuori. La nostra rivisitazione del pezzo fu una tragedia, ma quella cover è rimasta una delle mie preferite. Ogni volta che la guardo entro in un mondo nascosto, in un limbo dove passato e futuro s'incontrano. Niente di fantastico, però. Direi piuttosto metafisico.
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Maggio 2020, 07:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA