Antonello Venditti & Francesco De Gregori in tour: «Noi, così vicini e così diversi»

Antonello Venditti & Francesco De Gregori in tour: «Noi, così vicini e così diversi»

di Ferruccio Gattuso

Un disco, tanto tempo fa. Un lato a testa, separati da uno strato di vinile e, in futuro, da due carriere diverse. Quel disco era “Theorius Campus”, era il 1972, e da allora Antonello Venditti e Francesco De Gregori avrebbero seguito due spartiti paralleli, fatti dalle stesse note, ma da colori e pause differenti. A cinquant’anni da quel disco e dal primo contratto discografico della carriera, Venditti & De Gregori si mettono insieme, ma sul serio. Un 45 giri da collezione (“Generale/ Ricordati di me”, con la prima in rotazione da ieri nelle radio), un tour outdoor (il via il 18 giugno dallo Stadio Olimpico di Roma) e, in autunno, indoor («teatri e non palazzetti dello sport, e ci sarà Milano»), un calendario fino al 2023 e un repertorio che definire storico è poco, eseguito dalla stessa, unica band. Ma chi l’avrebbe detto.
«In realtà ci pensiamo da un paio d’anni - spiega De Gregori – Tutto è partito a Roma in un ristorante. C’era una bottiglia di vino, qualche idea e un‘unica forte volontà: quella di fare qualcosa insieme. Ci conosciamo sin da ragazzini ma siamo sempre stati diversi, per stile e atteggiamento».
Venditti ci mette il colore: «Siamo i Coppi e Bartali della musica, o perlomeno così ci hanno dipinti per anni: antagonisti. Eppure tra di noi c’è sempre stata una grande attenzione reciproca per la musica che facevamo». Se gli si chiede perché proprio oggi, si scopre che non c’è un’unica motivazione: «Ci siamo arrivati in modo naturale – spiega Antonello – In fondo siamo stati allattati dalla stessa Lupa, Roma».
E se i cinici penseranno che, da un’operazione del genere, il portafoglio dei due protagonisti e del promoter Ferdinando Salzano di Friends & Partners piangeranno di gioia, De Gregori aggiunge senza alcuna retorica: «A dare forza all’idea, nata in modo poco strutturato, è stata la gente. Pensavamo solo a come sarebbe piaciuto a loro». Sui cartelloni c’è scritto Venditti & De Gregori: «Abbiamo tirato la monetina – spiega tra il serio e il divertito De Gregori – e ha vinto Antonello, quindi il primo nome è suo. Però va detto che è stato lui a tirare la monetina, tocca fidarsi».
L’ultimo pensiero è per Lucio Dalla, il cui decennale della scomparsa cade proprio oggi. «Con Lucio ho collaborato due volte – spiega De Gregori – Ho i miei ricordi e non penso di dover celebrare la sua morte».

Mentre Venditti rivela: «Fu Lucio a trovarmi casa a Roma negli anni 80, quando mi separai. A 50 metri da casa sua».


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Marzo 2022, 10:53
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