Tiziano Ferro si fa gladiatore per un viaggio con tanti amici, da Ambra a Vecchioni

Tiziano Ferro si fa gladiatore per un viaggio con tanti amici, da Ambra a Vecchioni

di Rita Vecchio

MILANO - Lo ha definito crepuscolare, ovvero dalla metrica più tenue rispetto agli altri suoi album. Il mondo è nostro (Virgin Records/Universal Music Italia), è un chiaroscuro di battaglie personali che sviscera nel profondo l'umanità, tra divertissement e ballad, in un mix di elettro anni 80, hip pop, r'n'b, funky e swing.

Ferro si fa gladiatore sull'onda di un intimo «I'm back» (Sono tornato). Tredici brani - incisi su cd, vinile e in cofanetto deluxe - in cui la vocalità baritonale che spinge al confine del tenorile, abbraccia linee strumentali nette. Le voci registrate del suo compagno Victor e dei due figli che si sentono in sottofondo, accompagnano questo viaggio umano, dall'emozione della paternità (La prima festa del papà, Mi rimani tu, A parlare da zero) alla depressione (Addio amore mio), dalla consapevolezza di un presente a dibattere migliore di un futuro senza carattere alla sofferenza interiore, in bilico con la voglia di una gentile ma decisa rivalsa.

C'è tutto il mondo emotivo di Tiziano dentro.

Compreso il ventaglio delle collaborazioni. Vecchioni (I Miti), Ambra (Ambra/Tiziano), thasup («r()t()nda»), Caparezza (L'angelo degli altri e di se stesso) e Sting (For her love), insieme agli autori Brunori, Di Martino, Sonzini (con cui Tiziano produce questo album), Dabbono, Mattei (ThaSupreme) e Kierszenbaum (Madonna, Lady Gaga). È un disco sincero e vero. Alla domanda se è merita attenzione, la risposta è certamente sì. 


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Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Novembre 2022, 15:44
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