Tiziano Ferro, doppio live all'Olimpico:
"Duro lavoro e sacrifici, ora voglio divertirmi"

Tiziano Ferro, doppio live all'Olimpico: ​"Duro lavoro e sacrifici, ora voglio divertirmi"

di Franco Pasqualetti
ROMA - Sorridente, energico, positivo. Pronto a stupire Roma. Tiziano Ferro ha preparato nei mimimi dettagli questo suo tour Lo Stadio 2015. Dalle luci alla scenografia, passando per l'abbigliamento, il look e una preparazione fisica degna di un pugile. «Mi sento carico e voglioso di godermi a pieno questa esperienza», ci racconta.



E dalle sue parole emerge una ritrovata serenità, che lo accompagnerà fino all'8 luglio per le grandi arene dello stivale. «La preparazione fisica? Niente aperitivi, niente alcolici, niente vino da 8 mesi. Questa è la mia ricetta: poi grandi dormite e tranquillità». D'altronde per sparare a tutta voce 27 brani davanti a una media di 50mila fan scatenati ci vuole un fisico… bestiale.



Ora la tappa più importante, quella di Roma: un sold out all'Olimpico è roba da mostri sacri. Che effetto fa?

«Un sold out fa impressione… due anche di più! Ho deciso di divertirmi e non temere errori e imperfezioni. So che durante le due sere saremo tutti lì per lo stesso motivo: stare bene».



Qual è la strada che da Latina l'ha portato a riempire l'Olimpico?

«Sono stato cresciuto con la convinzione che il duro lavoro porta sempre a qualcosa di buono. Ho accettato con gioia quello che la vita mi ha offerto in cambio del mio sudore. Anche le cose brutte».



Tre persone chiave per il tuo successo?

«La mia famiglia in generale. Dio – o chi per lui- e… non neghiamocelo: me stesso».



Un artista a cui ti ispiri?

«Ce ne sono tanti però potrei dire: “il verbo” per me è Battisti, “il corpo”- e quindi la voce - Stevie Wonder».



La tua canzone a cui sei più legato?

«Mi piace molto cantare Hai delle isole negli occhi… sarà la matrice soul/R&B che mi riporta alle mie origini musicali».

E quella che più ti rappresenta?

«Mi succede spesso di tornare a emozionarmi con Ed ero contentissimo. Ripenso a Amsterdam, una città che amo».



Un cantante italiano con cui vorresti duettare?

«In Italia Giorgia, all'estero Morrissey o magari Snoop Dogg!»



Un viaggio che vorresti fare?

«Oriente e per essere più preciso il Giappone. Ho studiato la lingua da ragazzino ed ero assolutamente fissato, ancora prima della moda dei manga. Sto aspettando il momento e – soprattutto – la compagnia giusta».



A proposito... mare o montagna?

«Ragazzi non ho dubbi: la città!».



Un film che adori?

«Così, di corsa, mi sento di dire Le idi di marzo di Clooney e vi consiglio Latin lover della Comencini».



Talent show: opportunità o scorciatoia?

«Quindici anni fa c'era Sanremo Giovani, L'accademia di Sanremo e Castrocaro. Oggi X Factor, Amici, The Voice. I tempi e i mezzi cambiano. I talenti se devono uscire, escono comunque».



Faresti mai il giurato in un talent?

«Ho ricevuto moltissime proposte. Ma per ora ho sempre risposto “per ora no, grazie!”».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Giugno 2015, 08:46
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