Tiziano Ferro si commuove a Domenica In: «La musica mi ha salvato... Potete chiamare la mia psicologa?»

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di Silvia Natella
Disinvolto, ironico e romantico. Tiziano Ferro, ospite di Domenica In, è un cantante ormai famoso e apprezzato in tutto il mondo, ma è anche una creatura televisiva che sa come rispondere alle domande di 'zia Mara Venier' e tenere viva l'attenzione del pubblico su di sé. Lo ha fatto raccontando la sua infanzia, la sua empatia, il momento in cui ha capito che suo marito era la persona giusta. Nell'intervista a 360 gradi ha commentato le foto del matrimonio, il monologo sul bullismo, i suoi successi e persino le immagini di quasi vent'anni fa, quando giovanissmo cantava 'Perdono' negli studi di Domenica In.

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«Tu sei stata la prima a ospitarmi perché prima si andava in tv quando eri già famoso, ora si va prima in televisione», dichiara pensando alla gavetta che ha fatto quando era un ragazzo e accomunandola a quella di Ultimo. «Anche lui parla di amore e di cose semplici, è arrivato in un mondo confuso e plastico». Tutto probabilmente era scritto nel suo destino: «Ho un senso di gratitudine immenso, un miracolo, so che non è normale tutto questo. Nulla mi è stato regalato, secondo me la musica deve nascere dalla fame e dall'urgenza». La passione per la musica è nata molto presto, l'artista ricorda il momento esatto in cui ha capito che voleva dare emozioni attraverso le sue canzoni. Era il Sanremo 1988 e Massimo Ranieri vinceva con "Perdere l'amore". Il papà di Tiziano Ferro era visibilmente emozionato, un sentimento che ha trasmesso al piccolo Tiziano Ferro.

Fare musica gli ha indicato la strada giusta da seguire: «Quando vedo dei bambini che si buttano nell'arte sono molto felice perché è la salvezza in un contesto in cui non sai chi sei e che vuoi. Il degrado ha delle forme non comuni, quello interiore è più silenzioso, è nascosto e corrode i giovani. La musica mi ha salvato da quel tipo di degrado. Il bello dell'arte è il fatto che lei ti sceglie e tu non lo capisci. Io non ricordo un giorno senza la mia musica. I miei coetanei giocavano a calcio e io ero troppo grasso, i miei soldi li spendevo per comprare i dischi. Non si poteva discutere con i ragazzi che parlavano di calcio, con le ragazze che cercavano il fidanzato».
Tra qualche lacrima di commozione, non risparmia battute divertenti: «Potete chiamare la mia psicologa?»

Poi parla del successo, della paura di non imparare più che lo ha spinto a iscriversi all'università e della sua incapacità a dire bugie: «Ho un grande difetto. Faccio un po' di casino. O sto zitto o dico la verità. In un periodo in cui ricevevo molte pressioni per crearmi un profilo di personaggio che aveva una vita sentimentale me ne sono andato per evitare di dire bugie in televisione.

Su suo marito racconta del giorno in cui era a Los Angeles per girare il video del primo singolo. Una giornata inutile e inesistente dal momento che il video è stato buttato via e la canzone è cambiata: «Ho sempre creduto nel destino e negli incroci della vita. La mia dipendenza più grande è il caffè e l'ho incontrato chiedendo di una caffetteria. Lui mi ha detto 'Se vuoi domani te lo offro io un caffè'. Quella giornata non è esistita se non per il fatto che io ho incontrato lui. Niente è stato usato e quel caffè diventò una cena».

Sulla proposta di matrimonio che Victor gli ha fatto nel giorno del compleanno, spiega: «Non so come andrà questa relazione, spero bene perché sono felicissimo, ma quello che mi ha dato lui in quel momento mi ha ricordato i Natali da bambino. Quell'innocenza, lo stupore reale, quell'irrazionalità del non so perché che perdiamo nella vita. Mi sono ricordato quella cosa là».
Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Dicembre 2019, 15:57
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