Il Tango di Tananai: «Così sono andato controcorrente, la moda non ti regala mai nulla. I palazzetti? Non me l'aspettavo...»

Parla il cantante dopo il concerto di Milano

Il Tango di Tananai: «Così sono andato controcorrente, la moda non ti regala mai nulla. I palazzetti? Non me l'aspettavo...»

di Rita Vecchio

Nell’incontro con i giornalisti del pomeriggio l’aveva detto a chiare lettere che il concerto al Forum sarebbe stato una festa. «Non mi aspettavo così i “palazzi” - racconta dopo le date di Napoli e Roma - Credevo fosse distante, invece è come un grande club, riesce ad arrivare alle persone. Vorrei fare come Jovanotti: 12 palazzetti di fila».

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Tananai nei palazzetti

 

Tananai è arrivato l’altra sera al Forum di Assago a realizzare un sogno che parte da lontano, dove l’ultimo posto di “Sesso occasionale” a Sanremo dell’anno scorso è la rivincita degli apparenti perdenti, con certificazione doppio platino, e il quinto posto di “Tango” è la conferma che chi ha talento, si sa riscattare. Ad Assago sono in 11 mila ad applaudirlo (e in 40mila gli spettatori totali dei 5 palasport del tour, prima di partire per i live estivi nei festival). È stata una grande festa. Di quelle che partono con la musica e che si chiudono con una torta gigante firmata Knam per festeggiare il suo 28esimo compleanno.

Ospiti e scaletta



Con tanto di ospiti che su una scaletta «di quasi due ore di canzoni, in un saliscendi di emozioni» arrivano gli ospiti.

Fedez e Mara Sattei (“La dolce vita”), Biagio Antonacci (“Sognami”, già cantata insieme al Festival), Giuliano Sangiorgi e Andro dei Negramaro (“Estate”). Tra il pubblico, un parterre folto di amici. Chiara Ferragni, Amadeus con Giovanna Civitillo, e tanti colleghi, da Amoroso ed Emma Marrone, Don Joe, Annalisa e Rocco Hunt, Luigi Strangis. Telefoni con flash accesi su “Tre quarti”, “Rave, Eclissi” e “Giugno”, “Baby Goddamn”, “Quelli come noi”, “Abissale” e “Fottimi”. «Volevamo esaltare la musica», dice. E porta sul palco una band composta da Riccardo Onori ed Enrico Wolfgang Cavion, alle tastiere Daniel Bestonzo, al basso Lucio Fasino e alla batteria Donald Renda, con la direzione artistica di Stefano Clessi.

Tango



Il finale non poteva non essere che “Tango”, cantata all’unisono: «Sono contento sia una mia canzone». Non scorre il videoclip con il riferimento all’Ucraina, «perché mi sembrava didascalico». D’altronde, «il messaggio è già intrinseco e non volevo strumentalizzarlo», e il successo del brano lo fa riflettere sul dopo. «Come persona (non mi piace la parola artista, ha troppe declinazioni), mi sento una responsabilità nei confronti del mio pubblico. Come ho detto dopo il primo Sanremo, la competizione mi diverte, ci sguazzo, ma i risultati non mi hanno mai interessato. Tango mi ha fatto capire che voglio continuare a essere sincero e onesto in quello che scrivo. La moda non ti regala niente, e lo dimostra la mia canzone che è piaciuta nonostante sia un po’ controcorrente». Stasera sarà al Mandela Forum di Firenze, sabato 13 maggio a Padova.


Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Maggio 2023, 17:59
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