Sergio Caputo: «Sanremo mi ha scartato? E allora io faccio "Gossip"». Il nuovo Ep in trio

Sergio Caputo: «Sanremo mi ha scartato? E allora io faccio "Gossip"». Il nuovo Ep in trio

di Claudio Fabretti

«A Sanremo hanno scartato la mia “Gossip”, così ho pensato di pubblicarla in un Ep. Anche per valorizzare il lavoro svolto in questi mesi con il mio Trio». Non si dà per vinto, Sergio Caputo. E dal suo volontario esilio in Francia, continua tenacemente a seguire la sua strada da artista indipendente, quale è ormai dagli anni 90.


Dispiaciuto per il no di Sanremo?
«Mah, chissà se l’avranno anche ascoltato il pezzo. Ormai il Festival si fa sul cast, non sulle canzoni».


Che ne pensa della polemica sui figuranti?
«Più che altro non ho capito quale sia la differenza tra pubblico e figuranti, ai fini del rispetto delle regole anti-Covid. È una disputa fittizia, senza senso».


Con “Gossip” torna alla sua passione: il pop-jazz.
«Sì, e il formato trio, specie in questo periodo di limitazioni, è l’ideale per me. Mi consente di accompagnarmi con due straordinari musicisti come Fabiola Torresi, che considero la bassista più brava in Italia, e Alessandro Marzi, ottimo batterista che mi ha segnalato uno specialista come Roberto Gatto. Il fatto di essere in tre a cantare come trio vocale è il valore aggiunto alla musicalità dei miei brani che ho sempre desiderato. Spero di poter presto suonare anche dal vivo con loro».


Qual è il bersaglio del testo?
«Non è tanto il gossip in sé, che può anche essere divertente, quanto il discorso che nel mondo di oggi nessuno può avere veramente successo, in ogni campo, se non è debitamente accompagnato dal gossip che è in grado di generare.

Insomma, la realtà è stata sostituita col gossip che ruota intorno ad essa. Pensiamo a trasmissioni in cui il gossip conta più dei contenuti, da Ballando al Grande Fratello, passando per X Factor…».


È sempre critico verso “la dittatura di talent e radio”?
«Più che altro mi dà fastidio vedere che la qualità scada sempre più. Qui in Francia Aznavour e Hallyday resteranno sempre dei giganti. In Italia basta fare un talent e ti infilano subito in mezzo ai big. E poi anche questi rapper… a me piace il rap americano, ad esempio, ma la sua qualità è un po’ diversa».


Gli altri brani dell’Ep?
«Sono quattro miei classici: “Un Sabato Italiano”, “Hemingway Caffè Latino”, “Metamorfosi” e quella “Amore all’Estero” che ho scoperto apprezzatissima dai miei fan. Incluso Nicola Savino, che mi ha chiesto di venire al Blue Note di Milano per cantarla con me».


Alla fine c’è andato da quel medico da cui si teneva a distanza perché non voleva mica “smettere di bere e di fumare”?
«Ho smesso di fumare da tempo, ma a mettermi in riga ci ha pensato più che altro mia moglie, oltre che l’avanzare dell’età. Da qualche parte devi cedere... Adesso non vedo l’ora di tornare a casa: sono diventato un family man».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Gennaio 2021, 08:05
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