Sanremo 2021, Lo Stato Sociale: «La nostra rivoluzione Combat Pop per un mondo diverso»

Sanremo 2021, Lo Stato Sociale: «La nostra rivoluzione Combat Pop per un mondo diverso»

di Rita Vecchio

Pronti alla baldoria di quei gran «simpaticoni» dello Stato Sociale? I cinque del collettivo bolognese tornano al Festival di Sanremo a tre anni dal secondo posto di Una vita in vacanza. La canzone si chiama Combat pop ed è un’esplosione di suoni che sorprenderà. L’ultima sfida, come la chiamano loro, prima del Festival? L’uscita di 5 dischi per ognuno di loro. Dopo Bebo (Alberto Guidetti), Checco (Francesco Draicchio) e Carota (Enrico Roberto), oggi esce quello di Lodo (Ludovico Guenzi). Mentre il disco di Albi (Alberto Cazzola) uscirà venerdì della prossima settimana: «Solo noi potevamo farlo e lo abbiamo fatto, era quasi obbligatorio». 

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Che ci fate a Sanremo?
«Torniamo sul luogo del delitto. Vi faremo divertire, come diceva l’ex premier». 


Vi manca l’ex premier?
«Si può stare anche senza… i premier (ridono, ndr)». 


Che canzone è “Combat Pop”?
«Parla della contraddizione in cui viviamo. L’ambizione di un mondo migliore contro il sistema che impone regole e aspettative. Sta in mezzo, tra la logica del conflitto, del camminare domandando e il pop - popolare che arriva a tutti». 


Nelle strofe cantate una serie di no: alle canzoni d’amore, alle lezioni di stile, alle hit del mese e alle buone maniere…
«Per citare di Bugo». 


A cosa dite sì?
«Alla libertà e alla voglia di fare.

All’essere diversi. Ecco, viva la biodiversità». 


Nel testo, ci sono frecciatine alla musica pop... 
«Per forza. A noi piace soffrire: non a caso, siamo una band figlia di Nanni Moretti, siamo di sinistra, siamo under 40 (e saremo destinati a soffrire). Nel testo ci siamo noi. A parte il tatuaggio sul collo, abbiamo fatto tutto quello che cantiamo». 


Quello non era per Fedez?
«No, no. Non sapevamo fosse pure lui a Sanremo. Non puntiamo il dito e non ci sentiamo su un piedistallo per giudicare i colleghi. Noi cerchiamo di trattare le cose pesanti con leggerezza». 


Canzone irriverente. 
«Nata prima del lockdown e dal travaglio lungo, rimaneggiata fino a due mesi fa».

Giocate pure con Amadeus. 

«L’unico ad avere il profilo di coppia Instagram con la moglie. Siamo sempre i soliti simpaticoni». 


Questi simpaticoni come sono cambiati?
«Sempre in vacanza ma sempre lavorando. La nostra ultima sfida è stata stravolgere il mercato discografico pubblicando a distanza di una settimana l’uno dall’altro 5 dischi. Spesso ci hanno chiesto di fare Una vita in vacanza 2, ma perché replicare?».


E dopo Sanremo?
«Vediamo come se la cava Mario Draghi. Se ha bisogno, noi ci siamo». 


Per i live?
«Urge un tavolo interministeriale per trovare soluzioni e guardare avanti». 


Vi proponete come ministri?
«No. Come Papa, forse sì». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Febbraio 2021, 16:50
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