Facchinetti: «I miei brani come una sinfonia. Vorrei incontrare Lady Gaga»

Facchinetti: «I miei brani come una sinfonia. Vorrei incontrare Lady Gaga»

di Rita Vecchio

«La musica non dà nulla per scontato». Prima o poi, si fanno i conti. E se dobbiamo farli con Roby Facchinetti, il risultato non sta solo nella quantità di note scritte e intonate, di arpeggi su una tastiera o pop e rock lirici, ma anche nell’anima gentile e nel cuore di 50 anni di carriera. A tirare le somme, “Symphony”, il doppio cd dal respiro orchestrale che esce oggi. «Cento minuti di musica suonata. Una grande scommessa fare i brani di band senza una band», racconta il maestro Diego Basso che li ha arrangiati tutti e 19 - 14 del repertorio classico dei Pooh e degli album da solista e 5 inediti - e che dirigerà il Symphony tour nei teatri (da marzo 2022) con la Sanremo Young Orchestra. Nel disco, l’Orchestra ritmico sinfonica italiana e la Budapest Art Orchestra, i cori, la soprano Claudia Sasso, i testi a quattro mani con l’autrice Maria Francesca Polli. Il triplo vinile uscirà a gennaio: «Per fare le cose bene, ci vuole tempo», racconta Facchinetti. 
Quarto album da solista. Anche nei primi due, anni ‘84 e ‘93, c’era la sinfonica. 
«Sì, ma allora l’orchestra era un’aggiunta alla band. Con “Symphony” chiudo un cerchio, decidendo di dare nuova veste ai classici. La maggior parte dei brani erano nati in chiave sinfonica. Sono le nostre radici musicali che vanno difese. Il disco parte con l’ouverture di “Parsifal”, “Pierre”. E poi, “La Musica è vita”, “Che meraviglia”». 
C’è anche un brano religioso, “Grande Madre” scritta con Stefano D’Orazio eseguito un po’ di tempo fa, ma mai registrato. 
«È una preghiera, come fosse una Ave Maria. È uno di brani che tocca le corde emotive. Stefano ci teneva che lo mettessi nel precedente album. Non ero riuscito. Ma glielo avevo promesso. Qui mantengo la promessa». 
Lei è religioso? 
«Molto. E sono molto devoto alla Madonna, prima di addormentami prego e recito svariate Ave Maria. La fede, insieme alla musica, mi hanno salvato nei momenti difficili. Non mi hanno mai tradito». 
Un esempio di brani di momenti difficili? 
«“Rinascerò, Rinascerai”, scritta per la mia città Bergamo durante il Covid. Ma anche “Uomini soli”, durante una crisi della mia vita privata». 
Un rimedio sono stati anche i Pooh, immagino. 
«Stare in una band significa responsabilità. E questo ti tiene uniti. Non ricordo che un logo di un artista (e mostra le scritte Pooh sulle copertine dei vinili dei dischi, ndr) sia durato tanto (sorride, ndr). Forse i Rolling Stones». 
Ma è vero che possiede il pianoforte di “Imagine” di John Lennon? 
«Vero. Era uno dei 200 limited Edition che la Stainway fece per l’anniversario. L’ho venduto per prendere un gran coda. Lennon era un mito. Ricordo la commozione quando ho incontrato a New York Yoko Ono».
A proposito di donne: lei ha scritto per cantanti donne, canta l’amore per la donna. E ieri, giornata contro la violenza ha postato “Il silenzio di una colomba”, scritta con Negrini. Ma c’è un’artista donna oggi che la incuriosisce? 
«Lady Gaga. Mi piace come donna e come artista, per la sua sensibilità, per l’essere versatile e non legata a un genere. Lei fa tutto ciò che è musica. E lo fa bene. È stata pochi giorni fa in Italia, mi sarebbe piaciuto tanto conoscerla». 
Ritornare a Sanremo? 
«Un palcoscenico straordinario.

E per i Måneskin dico “applausi a scena aperta”. Ma il capitolo per me credo sia chiuso. Certo, mai dire mai».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Novembre 2021, 06:40
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