MILANO - «Il modo per divertirci? È fare musica». Franz di Cioccio e Patrick Djivas della PFM - Premiata Forneria Marconi si divertono esattamente da 50 anni. Data tonda per la band iconica del rock progressivo che inizierà a festeggiare dal 22 ottobre con l’uscita di “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”, nella doppia versione in inglese “I Dreamed of Electric Sheep”. Un album di inediti che va a sommarsi ai dischi in studio, live e tributi, che dagli anni 70 a oggi superano numericamente i 50. Il titolo è la citazione dal film Blade Runner e dal libro di Philip K. Dick da cui è tratto, «il disco come fosse il concept di un mondo che cambia rapidamente intorno a noi: siamo andati a ricercare il suono che ci piaceva. Abbiamo aperto con un brano strumentale, un’allegoria che affonda le radici nella musica classica, e sempre con la strumentale chiudiamo». E a proposito della tecnologia e degli “androidi”: «Ce ne sono troppi. Partendo da chi influenza i ragazzi su internet. Influencer e teenager sono due parole che non si possono associare. La parola influencer sarebbe da eliminare. I teenager non vogliono essere influenzati».
Nel disco, la collaborazione con Ian Anderson e Steve Hackett (in “Il respiro del tempo”/”Kindred Souls”), con Flavio Premoli, già co-fondatore di PFM (in “Transumanza Jam”) e Luca Zabbini, leader dei Barock Project.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Ottobre 2021, 06:00
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