Jingle Belli: «Il Natale di De Gregori con me diventa swing»

Jingle Belli: «Il Natale di De Gregori con me diventa swing»

di Rita Vecchio

 «Importante è fare musica, e farla bene». È il claim di Paolo Belli. Volto ventennale del sabato sera di Rai1 - attualmente sta conducendo con Milly Carlucci “Ballando con le stelle” - musicista, cantante, autore, pubblica il 3 dicembre “Natale”, riarrangiamento del brano di Francesco De Gregori. Anticipa l’album che uscirà a marzo, “La musica ci gira intorno”, con cover dei suoi “maestri” con cui darà inizio ai festeggiamenti per il suo sessantesimo compleanno, registrato insieme alla sua Big Band. Un album corale, lo definisce. «Se non lo facevamo noi, chi poteva fare un album come si faceva negli anni 50?». In autunno uscirà il secondo disco, con inediti e rivisitazioni dei suoi successi, da quelli con Ladri di Biciclette ad oggi.


Due dischi per festeggiarsi. Pronto?
«Prontissimo. Un po’ come fossero le due facce di Paolo Belli, “Dr Jazz” e “Mr Funk” (cita il suo brano, ndr). È un regalo che faccio a me stesso. “Natale” è un omaggio ai grandi maestri che hanno segnato la mia vita».


Oltre a De Gregori?
«Dalla, Fossati, Ron, Toto Cutugno, Ranieri, Vasco, Nicola di Bari. Ci saranno cover con un suono che emula l’orchestra. Alla soglia dei 60 anni, ti guardi indietro e vedi che tanto devi loro».


Duetti?
«Con Arisa (dalla sana follia) in “Vorrei incontrarti tra cento anni” e Stefano Fresi (un fenomeno) in “Come fanno i marinai”.

Sto perfezionando altre collaborazioni per il secondo disco».


Perché “Natale”?
«De Gregori ha caratterizzato la mia adolescenza. Questo brano è stato arrangiato togliendo l’amaro e mettendo il sorriso. Con il mio stile».


E qual è il suo stile?
«Tutti dicono swing, grande orchestra, grande energia. A me piace pensare di essere portatore sano di sorrisi».


Lo è anche nella vita privata?
«Quando sono solo, sono crudele e autocritico con me stesso. Basta che io abbia qualcuno accanto, che mi trasformo in positivo. Non posso essere triste, non dimentico la fortuna che ho avuto a fare questo lavoro».


E il tour?
«Sogno di portare il disco in giro per il mondo con l’orchestra e la mia Big Band. Sarà oneroso, ma farò di tutto per realizzarlo».


Sanremo?
«Mi piacerebbe. Non fa la differenza, però. La differenza è fare musica, e farla bene. Non importa dove».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Dicembre 2021, 19:46
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