Paolo Belli: «Per i miei 60 anni mi regalo un disco con 13 cover e la Big Band»

Esce la "Musica che gira intorno": "Dalla, De Gregori, Vasco e C."

Paolo Belli: «Per i miei 60 anni mi regalo un disco con 13 cover e la Big Band»

di Claudio Fabretti

«Un regalo per i miei 60 anni, ma anche un modo per ringraziare tutti gli artisti che hanno segnato la mia vita». È “La musica che ci gira intorno”, il nuovo album di Paolo Belli in uscita venerdì. Un omaggio a 13 canzoni italiane rivisitate tra swing, jazz e latin con la sua Big Band di 16 elementi. Tra i brani, “L’italiano” di Toto Cutugno, “La musica che gira intorno” di Ivano Fossati, “Futura” di Lucio Dalla, “Parlare con I limoni”, di Enzo Jannacci e “Va bè (se proprio te lo devo dire)” di Vasco Rossi.

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Qual è il filo rosso che unisce le canzoni scelte?
«Ho voluto rendere omaggio alla musica in stile “grande orchestra” suonando questi pezzi come non ci si deve dimenticare di fare, nonostante io sia un amante dell’elettronica».


Com’è nata l’idea?
«Era tanto che volevo fare questo disco. Ma ho pensato: ora o mai più. Mi ha aiutato il lockdown. Ho rispolverato tutti i miei dischi. E ho mandato i compiti a casa ai miei musicisti per tenerli impegnati. Alla fine siamo andati in studio e abbiamo fatto le cose come ai vecchi tempi».


“L’italiano” è la cover che non ti aspetti...
«Volevo ricordare una serata passata insieme, cantando e imparando il jazz, assieme allo stesso Toto Cutugno, che suonava da dio sax, piano e fisarmonica, e con Enzo Jannacci, Tullio De Piscopo e Rino Zurzolo.

E quel “Lasciatemi cantare” è un po’ il motto di tutto il progetto».


E gli ospiti?
«Sono sempre restio a chiedere. Ma con Fresi e Arisa c’è stato subito feeling. Stefano era innamorato di “Come fanno i marinai”, con Arisa invece è nata una versione di “Vorrei incontrarti tra cent’anni” che lo stesso Ron ha definito un capolavoro».


Ora sarà in tour?
«Si parte il 5 maggio dal CAP 10100 di Torino, il 6 maggio doppio appuntamento al Blue Note di Milano, poi tante altre date».


Da persona impegnata nella solidarietà, anche con l’Associazione “Rock no war”, che impressione le fa questa guerra?
«È terribile e inimmaginabile ciò che sta accadendo. Credo che si debba compiere ogni sforzo per la pace, ma anche aiutare la popolazione ucraina colpita dalle bombe. Vengo da una terra di partigiani, so cosa significa aiutare chi è aggredito».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Maggio 2022, 11:28
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