Paolo Belli: «La mia sit-com musicale, mi ispiro a Belushi. Ballando? Con Milly mi trovo benissimo»

In tour con lo show "Pur di far commedia"

Paolo Belli: «La mia sit-com musicale, mi ispiro a Belushi. Ballando? Con Milly mi trovo benissimo»

di Ferruccio Gattuso

ROMA - Che sia un palco live, uno teatrale o uno studio televisivo Paolo Belli si sente a suo agio. Basta che accanto a lui ci sia lei: la musica. Compagna di vita da sempre, di quelle fedeli e alle quali restare fedeli. Musica da suonare, certo, ma anche da raccontare. Ecco perché il cantante e showman romagnolo è tornato in scena con lo spettacolo tra prosa, canzoni e comicità intitolato “Pur di far commedia”, naturale prosieguo di “Pur di far musica”, in tour nazionale da fine gennaio con chiusura il 6 aprile al Teatro Olimpico di Roma.

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Poliedrico, instancabile: da dove prende l’energia?
«Dall’entusiasmo, e dalla felicità di fare il mestiere che sognavo da ragazzino. Vengo dalla scuola che insegna a far tesoro di tutto: studi di conservatorio ma irresistibile attrazione per il blues, il funky e il jazz».
E l’ironia: tanti cantautori o rapper si prendono troppo sul serio. Lei allo spartito musicale aggiunge quello della leggerezza.
«Enzo Jannacci, James Brown, Louis Armstrong, i miei idoli: tutti artisti che sapevano porre la loro eccellente musica con l’arte della leggerezza».
È vero che le piace definire il suo show una “sit-com musicale”?
«Diciamo che punto alla formula del Saturday Night Live di John Belushi. Non a caso a scrivere lo spettacolo con me c’è Alberto Di Risio, già autore per Panariello e Fiorello. C’è una cornice narrativa: io cerco di formare una band per un tour, e mi imbatto in una serie di musicisti un po’ folli. Da qui vengono i racconti e anche un pizzico di malinconia».
Di che tipo?
«Noi musicisti siamo girovaghi e saltimbanchi: destinati a vagare suonando, e gioco forza ci perdiamo un po’ gli affetti di casa».
Lei è stato uno dei pionieri della riscoperta della big orchestra in Italia.
«La grande band mi ha sempre fatto esprimere meglio, sin dai tempi dei Ladri di Biciclette. Essere in tanti è un arricchimento musicale e umano: devi essere un bravo musicista, sapere interagire e ascoltare il compagno».
La stessa alchimia che ha, in tv, con Milly Carlucci?
«A “Ballando con le stelle” il nostro segreto si chiama rispetto reciproco e curiosità.

Cerchiamo sempre di alzare l’asticella. Con lei mi trovo benissimo, e penso che si veda».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Febbraio 2023, 11:02
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