Paolo Belli: «L'ultima tappa del Giro d'Italia a Roma? Non poteva esserci chiusura migliore» Intervista nello speciale Leggo al Giro

Paolo Belli, musicista e ciclista: n pratica per lui potremmo coniare una nuova definizione “musiciclista”

Video

di Marco Castoro

Paolo Belli, musicista e ciclista, in pratica per lui potremmo coniare una nuova definizione “musiciclista”, visto che le sue due grandi passioni sono fin da piccolo la musica e la bici. Quando canta lo applaudiamo a teatro, nei concerti, in tv a “Ballando con le stelle”. Quando va in bici lo ammiriamo sui social. 

Questo articolo fa parte dell'inserto di Leggo al Giro d'Italia che sarà distribuito domenica 28 maggio in occasione dell'arrivo dell'ultima tappa della corsa


Paolo Belli, che rapporto ha con la bicicletta? 
«Lo stesso che ho con la mia vita. La bicicletta rappresenta esattamente come io vedo il mondo. Bisogna pedalare, darsi da fare, sacrificarsi, impegnarsi, tenere duro e non fermarsi mai. Non è importante arrivare primo, perché anche se non arrivi primo al traguardo sei l’uomo più felice del mondo». 


Pedalare per arrivare in vetta è dura, bisogna fare numerosi sacrifici…
«Quando arrivi a fare tanta salita per tagliare il traguardo sei cosciente di non essere arrivato primo ma di aver conquistato la salita. E dopo quando arriva la discesa pensi di essertela guadagnata, la discesa, perché hai fatto tanta salita: è questa la metafora della vita e anche della bici». 


Poi ci sono i panorami da guardare e scoprire a tu per tu senza filtri…
«In più facendolo in Italia, il paese più bello del mondo. Forse a piedi i luoghi puoi goderteli di più ma ci vuole tanto tempo, mentre in bici quando fai 2-3 ore di cammino sei capace di aver percorso 50-60 chilometri». 


Il Giro d’Italia oggi arriva e si conclude a Roma.
«Mai chiusura migliore del Giro è quella di concluderlo a Roma, la città più bella del mondo, con un percorso fantastico.

Sto facendo di tutto per esserci nella capitale e fare il tragitto preparato con la strada chiusa: è un privilegio che un appassionato della bici come me si deve prendere per forza. Non può perdere una simile occasione in una grande giornata di ciclismo».


Sotto questo sole è bello pedalare… Ha dedicato anche canzoni alla bici.
«Ladri di biciclette, tutte le sigle del Giro d’Italia. Se vai in bici ti viene facile la canzone e scriverla in bici è ancora più bello, basta pensare a un viaggio che faccio. La bici mi ispira, perché ti fa guardare attorno e ti permette di guardarti dentro. Adesso ne ho scritta una di canzone in cui parlo con la mia bicicletta. Non so ancora quando la inciderò ma sicuramente la pubblicherò». 


E che le dice la bicicletta in questo faccia a faccia? 
«Che non mi ha regalato niente ma mi sta facendo conquistare tutto. Mi dice soprattutto di non preoccuparmi se la stanco, se la sporco, se piove e c’è fango: lei mi dice pedala, andiamo avanti. Avanti, avanti!».


Le piace più stare in gruppo o da solo?
«Bella domanda. In alcuni momenti mi piace stare in gruppo, si ride e si scherza. Ma tante volte mi piace anche stare da solo, parlare con me stesso e con la bici perché è una sensazione speciale, è proprio come parlare con la mia anima».


Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Giugno 2023, 14:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA