Ornella Vanoni e Paolo Fresu, il jazz nell'anima al teatro Dal Verme

Ornella Vanoni e Paolo Fresu, il jazz nell'anima al teatro Dal Verme

di Massimiliano Leva
Il jazz come comune denominatore. O se preferite quella passione per la melodia che si fa suadente, persino malinconica. Paolo Fresu e Ornella Vanoni sono amici di vecchia data. Insieme hanno collaborato negli anni: un sodalizio artistico che li ha visti fianco a fianco già in passato con album come Argilla e con dischi più recenti come Ornella free soul. Stasera ancora insieme al Dal Verme. «Un incontro magico quello con Paolo, sin dalla prima volta», dice la Vanoni. Questione di grande feeling artistico. «È un grande artista. C'è un'affinità che si ha solo con chi sente la musica allo stesso modo. Così, ogni vota che ritrovo fianco a fianco con Paolo può succedere che vada bene sin dalla prima esecuzione». 

Paolo Fresu, del resto, è uno dei trombettisti più amati e seguiti della scena jazz nostrana e internazionale e lei, Ornella Vanoni, la signora della canzone italiana, al jazz ha sempre mostrato il lato più dolce della sua vena artistica. Dunque, grandi emozioni. Con un repertorio che comprende classici dal canzoniere della Vanoni ed evergreen del jazz, della bossanova. Non a caso, infatti, il concerto si intitola L'arte e l'incontro. Ad accompagnare, ci sarà lo stesso trio che ha suonato in Ornella free soul: Bobo Ferra alla chitarra, Piero Salvatori al violoncello e Roberto Cipelli al pianoforte. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Dicembre 2016, 09:15
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