È il rischiare un tuffo senza paracadute che conduce Niccolò Fabi sulla strada del “Meno per meno”. Un album che non è live ma che nasce dal concerto all’Arena di Verona dell’ottobre scorso per i 25 anni di carriera dove fa i conti con quello che il cantautore romano - più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 1 disco di inediti con la super band FabiSilvestriGazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto” - è stato finora. La vera risposta sta negli applausi di quel concerto che durano minuti, tutti per Fabi, significato di quanto ha costruito con parole e musica. Pubblicato per BMG, in doppio vinile, CD e digitale, “Meno per meno” nasce con 10 brani orchestrali di cui 6 di catalogo riarrangiati e 4 inediti, di cui “Di Aratro e Di Arena” (con un video un racconto del concerto del 2 ottobre all’Arena), e “Andare Oltre” (vincitore del Premio Videoclip al Roma Film Festival). «Senza quel concerto questo lavoro non sarebbe mai esistito. L’applauso che ho ricevuto prima dell’esecuzione riguarda qualcosa che è a prescindere da quello che farai, legato all’importanza che hai rappresentato all’interno della vita delle persone. Il mio modo di scrivere - racconta l'artista romano, oggi cinquantaquattrenne - ha forse avuto un solo merito. Di aver tenuto per mano l’ascoltatore accarezzandolo nelle stagioni della vita con coraggio, anche nei traumi. E per il potere catartico dell’arte, due energie apparentemente negative si moltiplicano tra di loro e ne generano una positiva. Ecco perché Meno per meno (che fa più)». Un album dal «titolo strano», simbolo matematico e lettera dell’alfabeto Morse, che ha un messaggio positivo e che nasce dal lavoro sinfonico con il maestro Enrico Melozzi (che anche ha diretto i Måneskin al Festival). «Ho sempre temuto il suono orchestrale attorno alle mie canzoni, credendo che enfatizzasse troppo il mio racconto e che potesse diventare stucchevole e melenso. Ma ho capito di dovere correre il rischio». Così quelle canzoni «asciutte e crude» si sono unite all’Orchestra Notturna Clandestina diretta da Melozzi, quell’assolo è diventato una sinfonia, pieno di sfumature cromatiche e sonore, in cui nella rincorsa all’ideale di perfezione «a cui sempre aspiro, la scelta delle canzoni non è stata facile».
ECCO LE DATE DEL TOUR (Magellano Concerti)
17 aprile a BOLOGNA (Europauditorium); 18 aprile a MILANO (Teatro degli Arcimboldi); 20 aprile a BRESCIA (Gran Teatro Morato); 21 aprile a CESENA (Nuovo Teatro Carisport); 26 aprile a TRENTO (Auditorium Santa Chiara); 27 aprile a PADOVA (Gran Teatro Geox); 28 aprile a TORINO (Teatro Colosseo); 5 maggio ad ANCONA (Teatro delle Muse); 6 maggio a PESCARA (Teatro Massimo); 8 maggio a BARI (Teatro Petruzzelli); 9 maggio a LECCE (Teatro Politeama Greco); 11 maggio a CATANIA (Teatro Metropolitan); 12 maggio a PALERMO (Teatro Golden); 15 maggio a FIRENZE (Teatro Verdi); 16 maggio a ASSISI - PG (Teatro Lyrick); 19 maggio a NAPOLI (Teatro Augusteo); 21 maggio a ROMA (Auditorium Parco della Musica); 23 maggio a PARMA (Teatro Regio) e 24 maggio a GENOVA (Teatro Politeama Genovese).
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Dicembre 2022, 08:42
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