Mr. Rain: «Sanremo non mi vuole, ma non mollo. E adesso mi consolo con l'album "Petrichor"»

Mr. Rain: «Sanremo non mi vuole, ma non mollo. E adesso mi consolo con l'album "Petrichor"»

di Rita Vecchio

Volto sbarazzino e verve simpatica. Compone solo quando piove, quel momento produttivo che lo porta in sintonia con se stesso. In arte è il rapper Mr. Rain. Sui documenti è Mattia Balardi, 29 anni. Esce oggi con "Petrichor", un bel disco che raccoglie dieci brani, tra cui i due feat. internazionali "Non c’è più musica" con la cantautrice inglese Birdy e "Nemico di me stesso" con il rapper americano Hopsin, e "Fiori di Chernobyl", la prima «scritta per aiutarmi, l’ho usata per superare un periodo buio». 


Partiamo dal titolo. 
«Petrichor è il profumo che si sente quando smette di piovere. La pioggia è il mio simbolo. Le tracce sono qui come piccole colonne sonore di un film». 


C’è anche quella esclusa a Sanremo?
«Sono due. Fiori di Chernobyl, esclusa l’anno scorso. E A forma di origami, dedicata a mio padre, esclusa quest’anno. Ma ci riproverò. Amadeus, se l’anno prossimo ci sei, io ti presenterò un altro brano (ride, ndr)». 


 

Lei scherza, ma in Non fa per me è deluso. 
«Sì, ma non mollo.

Volevo scattare una fotografia del panorama attuale: amo la musica ma odio il mondo che le gira intorno. C’è la meritocrazia (vedi le classifiche delle piattaforme di streaming), c’è l’immagine (tv, radio): questi due mondi non si parlano abbastanza. Bisognerebbe valutare le canzoni e non l’artista visto come brand (Schiavi dell’oro e degli outfit)».


Ce l’ha con qualcuno? 
«Con tutti e con nessuno. Non è polemica la mia, solo riflessione». 


Beh, lei c’è riuscito: ha due collaborazioni internazionali. 
«Fortuna e meritocrazia. Ho mandato la mia musica a Hopsin via social e mi ha risposto dopo un giorno: Let’s do it (lo facciamo). All’estero c’è più unione tra gli artisti. In Italia, ognuno si fa i fatti suoi. Siamo pieni di pregiudizi. Si lavora a porte chiuse». 


Chi avrebbe invitato nella serata dei duetti sanremesi? 
«Ultimo. Mi piace molto». 


Lei canta “che fine fanno quelli come me”. E come sono quelli come lei?
«Insoddisfatti, perennemente in guerra con se stessi, con malessere costante. Sono io il mio primo nemico. Inseguo il mio sogno. Resto positivo e mai pessimista. Scrivo per consolarmi e non per buttarmi giù».


riproduzione riservata ®


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 09:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA