Mostro a Leggo: «Io rapper intimista, ecco perché mi chiamano così. Polemiche a Sanremo? Non mi interessano»

Intervista al rapper romano

Mostro a Leggo: «Io rapper intimista, ecco perché mi chiamano così. Polemiche a Sanremo? Non mi interessano»

di Claudio Fabretti

«Il segreto del mio successo? Forse piaccio al pubblico perché mi racconto con sincerità, senza filtri. Mi piace la dimensione intimista, unita all’ironia». È un rapper atipico, quasi riservato, Mostro - all’anagrafe Giorgio Ferrario - la cui ascesa pare non fermarsi più. Ora, dopo l’uscita del nuovo album, “The Illest, Vol. III” (subito in testa alla classifica Fimi), si appresta a partire per Ill Tour 2023, che lo porterà nei club italiani (a Milano il 9 maggio al Fabrique, a Roma il 12 maggio all’Atlantico).

Mostro, come nasce il nome?
«È il soprannome che mi porto dietro fin dai tempi in cui facevo breakdance. Me lo diede un tipo strano, ma funziona anche ora».
Cosa c’è di nuovo in “The Illest, Vol. III”?
«Un approccio più corale. Con tanti featuring, da nomi nuovi come Il Tre a celebrità come Jake La Furia. Ne è nato un sound più ricco e sfaccettato»
Cosa ci può anticipare del tour?
«Girerò i club. Partirò da Torino il 4 maggio e chiuderò a Firenze il 17. Cercherò di portare alcuni degli ospiti che mi hanno aiutato nel disco. Ci sarà sempre molta energia e empatia sul palco, con concerti strutturati in più fasi».
È partito dall’underground e ora ha firmato con la Sony. Un percorso più facile, oggi, rispetto a un tempo?
«Il mio è un percorso costruito mattone su mattone, non un exploit estemporaneo, ma di certo YouTube oggi facilita le cose rispetto a un tempo.

La Rete è più democratica: se piaci al pubblico, hai più opportunità di farti strada e avere contratti».

 

In cosa è cambiato il suo approccio rispetto agli esordi?
«Cerco di essere meno enigmatico, di non nascondermi più. Sono più disponibile a mettermi in gioco, ma sempre con ironia».
Lei è nato in una storica scena rap, quella romana. Sente questa appartenenza?
«Roma è una città gigantesca che ci fagocita, è difficile riuscire a mantenere una identità locale come scena. Però amo molti rapper romani, come Gemitaiz, Rancore, Cor Veleno...».
Che ne pensa dei rapper a Sanremo e delle conseguenti polemiche?
«Per fortuna a Sanremo c’è stata una svolta: ora c’è la musica reale che ascoltano le persone, incluso il rap. Ma sulle polemiche proprio non saprei cosa dire: non mi interessano per niente!».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Febbraio 2023, 16:11
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