Moni Ovadia canta Jannacci: appuntamento
da stasera al 10 gennaio all'Elfo Puccini

Moni Ovadia canta Jannacci: appuntamento ​da stasera al 10 gennaio all'Elfo Puccini
C'è tutto il mondo di Jannacci, ma reinterpretato da un punto di vista inedito, in “Il nostro caro Enzo”, il recital di e con Moni Ovadia, in scena da stasera al 10 gennaio all'Elfo Puccini.


Molto più che un semplice omaggio di maniera, piuttosto un'immersione profonda nel repertorio di un cantautore filosofo capace di raccontare gli antieroi, gli ultimi e i perdenti, trasformandoli nei protagonisti di un'epopea sinceramente milanese. Vagabondando accompagnato dal pianoforte di Alessandro Nidi tra i grandi classici come “Vengo anch'io”, “Non Tu No”, “El portava i scarp del tennis”, “Quelli che...”, Moni Ovadia mette la sua sensibilità musicale, il suo gusto per la battuta e la sua ironia puntuta e dolente a servizio di una ricognizione che va oltre la retorica per cogliere lo spirito irripetibile dell'artista Jannacci: irregolare, generoso e geniale.

«I disperati, i fuori di testa, gli esclusi, i sognatori senza voce, i terroni, gli abbandonati dall'amore e dalla vita, le puttane navi scuola da strada e da cinema – ha scritto Moni Ovadia, in occasione della scomparsa dell'amico Jannacci – Di tutti questi poveri cristi lui è stato il cantore assoluto. Ne ha colto, incarnato e raccontato la storia, le emozioni, la vita vera. Di quel popolo ha interpretato la malinconica, maleducata e balorda grazia, rivelando che la poesia dei luoghi fiorisce nei gesti sgangherati degli ultimi fra gli ultimi, nella loro grandiosa lingua gaglioffa e sfacciata».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Gennaio 2016, 09:37
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