Mina e Fossati, esce l’album insieme. Lui: «Dirle di no sarebbe stata una follia»

Mina e Fossati, esce l’album insieme. Lui: «Dirle di no sarebbe stata una follia»

di Totò Rizzo
È anche grazie a una bella signora napoletana se è pronto a uscire Mina Fossati, l’album di uno tra i più amati artisti della nostra musica d’autore e della voce italiana per eccellenza (che fra 4 mesi brinda, fra l’altro, alle 80 primavere). La signora è chiamata affettuosamente Merci, al secolo Mercedes Martini, professione attrice, nella vita privata moglie di Ivano Fossati. Racconta lui: «Quando le ho detto della proposta, mi ha intimato: “Se non incidi il disco con Mina, chiedo il divorzio”».

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Famiglia salva e cd sugli scaffali, da venerdì, con 11 brani inediti scritti dal musicista ligure, proposti alla Tigre lungo l’asse Leivi-Lugano, invio dopo invio, accolti – assicura Massimiliano Pani, figlio della Divina – con crescente entusiasmo, unica condizione (ed è una gran bella novità) nessun duetto a distanza, si registra insieme, in studio, due voci a chilometro zero, due microfoni a pochi centimetri l’uno dall’altro, due cuffie all’unisono. 
Ivano Fossati si concede quindi una digressione dall’addio al mestiere annunciato 8 anni fa dopo l’ultima fatica, Decadancing: «Nessuno sano di mente poteva dire di no a Mina, ma la mia decisione non cambia: non torno a fare dischi né concerti», ha ribadito. Il disco è un mix di atmosfere fossatiane e divertissement ritmico e regala un impasto di voci perfetto tra il timbro scuro, nicotinico, scartavetrato di lui e le ancora cristalline, mirabolanti arrampicate lungo le ottave di lei. 

La vena intimista di Fossati viene fuori soprattutto nel primo brano per pianoforte e canto, L’infinito di stelle, si espande in leggiadra ironia nell’acustica Farfalle, si allarga ancora in Ladro e Come volano le nuvole lasciando respiro a più strumenti ma sempre in un’alternanza di voci, di prime e seconde parti. Il duetto vero arriva con La guerra fredda. La Mina a 24 carati esplode invece in Luna diamante (che non per niente Ozpetek ha scelto come leit-motiv de La Dea Fortuna, nelle sale dal 19 dicembre) e si ripropone in Meraviglioso è tutto qui. Poi soltanto un gran diletto, per chi canta e chi ascolta, tra rhythm’n’blues, funky, rock e una spolverata d’elettronica: dall’ironica sensualità di Tex-Mex, già diffusissimo singolo, a L’amore della domenica, da L’uomo perfetto a Niente meglio di noi due.

Filosofia del disco «hic et nunc» (qui e adesso) come sottolinea Fossati: ovvero, lo specchio di questi nostri tempi incattiviti, di rapporti un po’ malati, di comunicazione dissonante fra gli esseri umani e, perché no, anche di bufale spacciate per verità: senza moralismi, comunque, con leggerezza, quella della poesia e quella del canto di cui i due artisti in questione sono maestri. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2023, 13:02
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