Da adolescente, ha ammesso, era dipendente dal cibo. «Ho acquistato molto peso», ha detto. «Poi un cugino mi ha chiamato 'grassa' e ho pensato: 'Va bene, non posso andare avanti'. Ed è così che sono caduta nell'auto-mutilazione». Tuttavia, la figlia di Michael Jackson ha sempre pensato che sarebbe sopravvissuta perché era sicura di avere il «coltello dalla parte del manico. Sapevo quanto stavo andando in profondità», ha detto.
Come ha spiegato, è stato in particolare il rilascio di dopamina che ha rafforzato il suo desiderio di autolesionismo. Chiamato anche «ormone della felicità», la dopamina regala molta energia ma anche aggressività. È in particolare stimolata da diversi fattori come il consumo di droghe, il cibo o persino lo sport. «L'autolesionismo era una di queste manifestazioni, così come i tatuaggi - ha detto l'attrice - dopamina 'contiene' la parola doping per una buona ragione, ti fa sentire bene», ha detto Paris Jackson.
«Sì, ho provato a uccidermi più volte», ha infine detto la figlia della pop star. Che ha notato che le sue lotte con la depressione sono arrivate «a ondate», ed ha sottolineato che aveva bisogno di trasformare «il suo dolore emotivo in dolore fisico per avere questa sensazione di controllo». Quindi «anche se i momenti down sono insopportabilmente 'down', preferisco questo che niente», ha detto. «Il dolore è molto meglio dell'intorpidimento perché almeno senti qualcosa», ha concluso la cantante.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Luglio 2020, 21:04
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