Michael Bublé presenta il nuovo disco e attacca: «A Milano invece di godersi il bello si fanno i selfie»

Michael Bublé presenta il nuovo disco e attacca: «A Milano invece di godersi il bello si fanno i selfie»

di Rita Vecchio
Amore in tutte le salse per Michael Bublé. Ritorno a suon di swing e jazz dopo lo stop di due anni per seguire la terribile malattia del figlio. Un disco «sincero» con il simbolo del cuore in copertina (da leggere love) che racchiude When I Fall In Love e l'inedito scritto da Charlie Puth Love You Anymore. E poi La Vie En Rose, Unforgettable, My Funny Valentine. Il crooner canadese, a Milano in questi giorni in vista dell'uscita del 16 novembre, ha ritrovato serenità e ironia.

Michael Bublè non si ritira. La portavoce: «Fake news, forse travisate le sue parole»



Ma non voleva smettere?
«Non ho mai pensato di farlo se non per un periodo (ride, ndr). La notizia falsa, diffusa da un tabloid americano, non era altro che un copia e incolla di quanto avevo detto anni fa subito dopo la scoperta del cancro a mio figlio Noah».
Si è arrabbiato?
«Fa parte del gioco quando si è personaggio pubblico, ma delude. Era normale che io mi fermassi in quel momento. Ma, come vede, sono qui. E non me ne andrò fino a che non sarò vecchio».
E torna con love.
«Sì, canzoni che sono storie d'amore che seguono il filo logico. Quello della mia teoria sull'amore».
Ovvero?
«Tutti passiamo periodi difficili. E anche se uscirne a volte è doloroso, quello che fa riflettere è una nuova visione del mondo che ne deriva. Fatta di amore. Non solo quello romantico. Ma anche quello sofferto, infranto, speranzoso. Amore vuol dire tante cose».
La maggior parte sono cover, dei tempi di Sinatra e Baker. Come le ha scelte?
«Sono loro che hanno scelto me. Invitai a casa i miei amici della band, e tra una birra e l'altra, le abbiamo suonate. Nasce così il disco. Quanto è bello tornare a fare musica insieme! Non sono il migliore del mondo, ma se mi chiede qual è il mio talento, dico che sono portato per la reinterpretazione di brani».
Che album è?
«Terapeutico e positivo. Vorrei lo fosse per tutti. E il fatto che possa fare compagnia anche a Natale, mi riempie di gioia».
Che rapporto ha con Dio?
«Personale e intenso. Mi ha aiutato a superare la difficoltà».
E con i social?
«Inesistente. Non sono uno che va a mettere like in giro e nemmeno uno che li conta. Non mi interessano le classifiche o le vendite dei dischi. L'altro giorno ero in giro per Milano, c'era un'atmosfera bella, negozi illuminati, un ragazzo che cantava per strada l'Halleluja di Cohen. E la gente attorno a me che fa? Selfie».
Uno dei brani nuovi è Forever Now, che dedica a suo figlio.
«Non so se la farò dal vivo - almeno per ora - perché ha un impatto emotivo su di me ancora forte».
La vedremo in tour?
«Certamente. L'anno prossimo. E non vedo l'ora».

riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Novembre 2018, 09:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA