Mario Biondi: «Una telefonata della Minetti, così è nato Nemico Invisibile per l'Auser»
di Rita Vecchio
Biondi, la musica unisce.
«La canzone dà una spinta all’anima. Beneficio effimero, ma fa bene. Viviamo un momento terribile. Doloroso. Stiamo perdendo i nostri cari. Con Petra Magoni volevamo fare qualcosa di jazz. Poi la telefonata di Annalisa Minetti che mi propone un progetto solidale. E allora ho chiamato artisti amici che si sono messi all’opera».
Non è facile creare in questo periodo.
«Alcuni mi hanno risposto che non se la sentivano. Ed è rispettabilissimo. Questo brutto periodo ci porterà un cambiamento importante. Speriamo in meno ipocrisia e più principi».
Dio ci aiuti a risorgere, canta.
«Non sono un ecclesiasta. È intercalare per giocare, qui evocativo. Un urlo. Dico anche “aiutiamoci”: serve rispetto e armonia con chi ci circonda. Il qualunquismo è peggio del coronavirus».
La musica come si salva?
«Musica è salvezza. Siamo “artisti” che vivono di passione. Molti di noi fortunati, ma dobbiamo pensare anche ai fonici, ai padroni dei teatri. Non lo si deve dimenticare a livello politico».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Aprile 2020, 10:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA