Manuel Aspidi, finalmente "Libero" di rimettersi in gioco: «I talent sono un punto di partenza, non di arrivo»

Manuel Aspidi, finalmente "Libero" di rimettersi in gioco: «I talent sono un punto di partenza, non di arrivo»

di Marco Castoro
Ci siamo. Esce oggi l’Ep “Libero (I’m free)“ di Manuel Aspidi, il cantante che ha partecipato a due talent importanti come Amici di Maria De Filippi (2006/2007) e The Voice of Italy (2016) e ribattezzato “il ragazzo dall’ugola d’oro” per le sue straordinarie qualità vocali. L’Ep (Genialsong) è stato realizzato sotto la direzione artistica di Numa Palmer, che è anche autrice dei testi, ed è stato registrato tra Londra e il Biscuits Studio di Max Minoia a Roma. Numerosi gli artisti internazionali che ci hanno messo lo zampino. Da Phil Palmer (Dire Straits, chitarrista, arrangiatore e produttore di fama mondiale) ad Alan Clark (tastierista e arrangiatore storico dei Dire Straits), da Mickey Feat a Julian V. Hinton. Il brano “Libero (I’m free)“, secondo singolo estratto dall’omonimo Ep, sta scalando la Classifica Airplay Indipendenti, ha superato 17 mila streaming su Spotify e ha registrato, in poco più di una settimana, 250 mila visualizzazioni su Youtube, con il videoclip che porta la firma di Luca Bizzi. Il brano racconta di una rinascita e del fatto che bisogna sentirsi creatori e fautori del proprio destino. Nell’Ep si evince lo stile anglosassone di Palmer, Clark e Hinton con una sferzata rock nei brani “Libero“, “Questo è il momento” e “Oh Yeah”. Più classici e pieni di poesia “Angelo per me“e “Let out this light”. Il primo di questi ultimi due brani Manuel lo ha dedicato alla nonna: «figura molto importante perché era una mia grande sostenitrice». Il secondo Julian Hinton l’aveva da vent’anni nel cassetto.
 «Sono molto soddisfatto di questo Ep – sottolinea il diretto interessato - perché è frutto di un grande e meticoloso lavoro di squadra. I brani che lo compongono parlano di me. In questi anni sono maturato e cresciuto, anche artisticamente. L’Ep rappresenta la sintesi di questa crescita ed è una sfida, perché è fuori dal coro, rispetto a quello che adesso circola in Italia».

Che ricordi conserva di Amici?
«Esperienza bellissima. Mi ha dato tanto, mi ha permesso di farmi conoscere dal grande pubblico che a distanza di anni ancora mi segue. Grazie ad Amici ho avuto la possibilità di fare il primo inedito perché allora nei talent non c’erano le case discografiche, subentrate in un secondo momento. “Soli a metà”, tra i singoli più venduti nel 2006, è entrato nelle hit parade».

Il talent cambia la vita, la notorietà vi condiziona?
«Dalla prima apparizione in tv il giorno dopo ti accorgi che al supermercato vieni fermato per ricevere i complimenti. Quando la notorietà la vivi in prima persona inizialmente ti piace, anche se sei un po’ disorientato. È gratificante perché a chi vuol vivere di musica piace avere la possibilità di essere riconosciuto e acclamato da pubblico. Bisogna avere però la maturità giusta per gestire un’esposizione così grande. Perché può durare un giorno, un anno e può anche finire. Quindi chiuso il programma è necessario saper mantenere la visibilità».

Il talent ti dà delle scorciatoie, ma molti poi finiscono nell’anonimato…
«Il talent ti dà una grandissima opportunità, ma spesso in molti credono che sia un punto di arrivo. Non si rimettono in gioco perché pensano che la notorietà sia una cosa scontata. E ti perdi per strada. Bisogna rimboccarsi le maniche perché è un punto di partenza».

Maria De Filippi l’ha più sentita?
«Nelle ricorrenze le mando un msg di auguri. Mi piacerebbe incontrarla di nuovo ma è una donna talmente blindata e impegnata che diventa molto difficile».
 
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Maggio 2019, 15:35
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