Mannarino, il nuovo disco è "V": «Mi metto a nudo con canzoni piene di amore e voglia di lottare»

Mannarino, il nuovo disco è "V": «Mi metto a nudo con canzoni piene di amore e voglia di lottare»

di Rita Vecchio

MILANO - «Piuttosto che indossare vestiti che stringessero, ho voluto denudarmi completamente». È l’intento del nuovo viaggio discografico di Alessandro Mannarino iniziato con “Apriti cielo” (2017), che il 17 settembre pubblicherà “V”. Registrato tra NYC, LA, Città del Messico e l’Italia con produttori internazionali e l’artista Tony Canto (“Paura”), è stato anticiparlo da “Africa” e “Cantarè”, titoli cinematografici che riportano al mondo ancestrale del cantautore romano. Testi in italiano, spagnolo, romanesco, elettronica, cori indigeni e suoni della foresta amazzonica: «”V” è un atto politico. Siamo colonizzati dalla musica mainstream anglosassone e americana. Cantavo il folk delle mie radici, poi ho iniziato a confrontarmi con l’idea del potere, a viaggiare fra realtà di resistenza e lotta, mettendo in dubbio le mie certezze».


Che significa “V”?
«Venere, Violenza, Vagina,… Non c’era una parola che riassumesse gli elementi archetipici del disco. Da una parte la visione politica del mondo, dall’altra la mia crisi personale. L’immagine è una donna indigena, guerriera, colorata, portatrice di umanità. “Amor, ch’a nullo amato… No perdona”, canto in “Bandida” citando Dante per raccontare la ribellione al sistema patriarcale. “V” è riflessione sul mondo, ma anche l’interrogarmi sul mio stesso rapporto con le donne».


E com’è?
«In lotta perenne.

Quando vidi per la prima volta la statua della Madonna, mia nonna me la descrisse come la donna migliore di tutte. Ma se la verginità è paradigma di perfezione, siamo messi male».


È fidanzato?
«Sono innamorato».


Lei canta di una donna “più romantica, più eretica, più erotica”. La sua com’è?
«Più intelligente, più di me (ride, ndr)».


La copertina di “V” fa pensare all’Afghanistan dei nostri giorni.
«Perché anche se non è riferito a quello, geopolitica ed economia accomunano ogni cosa (oggi l’unico dio è il denaro). Si aggiunga che nelle religioni monoteiste Dio e i suoi profeti sono uomini. La donna di “V” con il passamontagna, si sta scoprendo per mostrare la bellezza o si sta coprendo per andare in guerra. È la linea sottile su cui gira il disco».


Partendo dalla cronaca che lo ha riguardato, che pensa del catcalling?
«Penso che purtroppo è fin troppo radicato nella nostra cultura».


L’ultimo live al Museo D’Orsay di Parigi. A febbraio partirà da Roma il tour. Pronto?
«Ho paura. Sono fermo da tanto tempo. Me lo immagino con le persone, con una coralità da rituale tribale».


A Sanremo ci pensa?
«Sono ateo. Preferisco non pensare ai santi».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Settembre 2021, 13:41
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