Malika Ayane: «Domino il ritmo col gusto vintage»

Malika Ayane: «Domino il ritmo col gusto vintage»

di Ferro Cosentini
“Il quinto figlio” lo chiama lei, che madre lo è già di suo, di una ragazzina di tredici anni. Facile capire che Malika Ayane certe parole non le usi a caso. C'è tanta fatica e tanto tempo speso in studio dietro l'ultimo album (per l'appunto il quinto, con 10 anni di discografia sulle spalle) dal titolo “Domino”, in uscita domani con etichetta Sugar. Dieci brani inediti vestiti di sonorità complesse eppure genuine: qualcosa che puoi definire “vintage” perché, come dice la stessa artista milanese, “oggi puoi permetterti molta libertà stilistica, scrivere canzoni al sapore di anni '60 e '70, e arrangiarle con suoni di epoche successive”. Malika Ayane ce lo ha spiegato in un suggestivo locale incastonato in una vecchia cantina a due passi da piazza Fontana, nel cuore di Milano.

Il titolo dell'album è particolare: l'elegante confezione crea un effetto visivo. Ci spiega questo nome?

“Domino ha un doppio significato, uno più casuale e uno più meditato. Può venire dal verbo dominare, ma piùì che altro evoca il gioco delle tessere che cadono. Quando cadono una dopo l'altra possono portarti in direzioni impreviste”.

Il suo disco ha seguito questa logica?

“In parte sì. Sulle prime volevo infarcirlo di chitarre. Alla fine la sonorità generale ha inseguito più la sezione ritmica. Basso, percussioni e tastiere hanno il ruolo principale. Ma il regista francese Godard diceva: una buona storia deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine, non necessariamente in questo ordine”.

Il singolo guida estivo “Stracciabudella” ben rappresenta il disco, brani come “Imprendibile” e “Vestito di domenica” raccontano una Malika completamente matura.

“Ed è vero. Ho avuto la dura esperienza del musical, quando due anni fa fui in scena nel ruolo di Eva Peron nel musical 'Evita': ogni giorno la stessa parte, le stesse canzoni. Nei giorni liberi scrivevo queste canzoni. Poi la registrazioni in tre città differenti, la produzione in Germania. Tutto questo fa crescere”.

Ora, due tour diversi in contemporanea dal 6-7 novembre: uno con band da club e uno nei teatri. Che differenze ci sono?

“Nelle formazioni: nella prima saremo in tre, chitarra, batteria e synth, nel secondo una band al completo. Si parte da Genova, Politeama e Bangarang”.

Popstar e madre: come gestisce i due ruoli?

“Sono una mamma severa ma giusta. I suoi gusti musicali mi mettono alla prova: certo, a me preferisce Sfera Ebbasta, eppure ha amato il brnao più jazz del mio disco, l'ultimo. Le ho insegnato qualche gusto vintage. E le ho regalato un giradischi”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Settembre 2018, 08:57
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