Madame e L'Amore senza filtri. Il nuovo album, tracce di crudo realismo tra paradiso e inferno. LA RECENSIONE

Pubblicato il secondo album, L'Amore

Madame e L'Amore senza filtri. Il nuovo album, tracce di crudo realismo tra paradiso e inferno. LA RECENSIONE

di Rita Vecchio

Che Madame, artisticamente parlando, sia roba seria non è una notizia. Lo conferma “L’Amore”, secondo disco di una carriera giovane ma corposa. In uscita per Sugar, è l’album di un cantautorato verista, senza pregiudizi e con un realismo nudo e crudo che mostra la parte più schietta. Musicalmente è urban, attinto da repertori disparati che - dal rap al canto popolare, da De Andrè a Battiato - convivono senza stridere, con una voce ancora più seducente. Senza lesinare riferimenti politici (“Tecno Pokè”), citazioni cinematografiche ("Milagro") o interlude (vedi la strofa branduardiana in “La festa della cruda verità”), la crudezza spudorata di Madame ha il coraggio di mettere in copertina il solo colore rosso, nessun nome e nessun titolo. Dentro, i testi che attraversano paradiso e inferno. Traghettatrice di un’umanità che non guarda in faccia nessuno, narra un amore fatto di violenza, fragilità, multietnicità, odio, erotismo, sesso, perversione, turbamento, squallore, morte, fa da cornice alla fotografia di personaggi disegnati con inclemenza. La scrittura è di Madame con una produzione che spia la scena contemporanea (Dardust, Bias, Shablo, Luca Faraone, BRAIL, Antonio Filippelli, Gianmarco Manilardi, Nazzaro).

Una dopo l'altra, 15 tracce in cui l’intero genere umano, uomo o donna, acquista dignità. Il marinaio come la ninfomane, la prostituta come la donna sottomessa, l’amica Matilde, una bambina, Madame stessa. Senza giudizio, senza moralismo. Il bene nel male non si mischia mai a caso. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Marzo 2023, 08:12
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