Leo Pari: «Il mio live acustico a Roma, intimo e pieno di sorprese»

Leo Pari: «Il mio live acustico a Roma, intimo e pieno di sorprese»

di Valentina Catini

Musica, parole, emozioni. Quando si ascolta Leo Pari, si capisce subito l’intensità delle emozioni che quest’artigiano della musica pop vuole trasmettere al suo pubblico. Cantautore, musicista, producer e autore, Leo Pari vuole sempre aggiungere il suo tocco unico ad ogni progetto che decide di intraprendere. Ha firmato canzoni come “Vorrei cantare come Biagio” di Simone Cristicchi, “Meglio di notte” di Francesco Renga, “Superbowl” di Elodie, ha lavorato a “Superbattito” di Gazzelle come produttore e si è fatto conoscere dal grande pubblico suonando le tastiere in tour con Thegiornalisti.

Si esibirà questo sabato in un live acustico a Roma, cosa ci dobbiamo aspettare?

«Questa è l’ultima data che farò in acustico a Roma. Sarà un concerto molto intimo con molte soprese: ci saranno un paio di ospiti che saranno sul palco con me. Uno di questi è Roberto Angelini. E nel corso del live ci sarà la presentazione del video di Lucchetti, mio ultimo singolo. Credo che ripercorrerò un po’ tutta la mia carriera artistica, portando brani del passato e brani più moderni come Matrioska e Doberman…insomma un viaggio musicale con le mie canzoni».

Sarà l’occasione per presentare più dettagliatamente Lucchetti, il suo ultimo lavoro artistico.

«Si. Lucchetti è una canzone che parla delle incomprensioni che fanno finire le storie. Quando due persone si lasciano, rimane sempre qualcosa di non detto, di sospeso… qualcosa che si vorrebbe dire ma che non si riesce mai a esprimere. Da qui la metafora dei lucchetti intesi come “qualcosa che rimane chiuso” dentro di noi, che non riusciamo a esprimere, e che rimane fotografato dentro di noi, che racchiude i ricordi, i miei momenti, le canzoni condivise, le immagini».

Le sue canzoni parlano spesso di tumulti amorosi. Cos’è per lei l’amore?

«L’amore è un gran casino! Proprio per questo motivo credo che la maggior parte delle canzoni girino intorno a questo tema. E’ un mistero, è sempre diverso, cambia, e spesso ci troviamo impreparati…con le mie canzoni voglio condividere le emozioni e il mistero di questo sentimento magico».

Parliamo del suo nuovo album, che uscirà a breve e sarà dedicato all’universo femminile.

«Ho sempre avuto un grande fascino per il mondo femminile perché trovo molte diversità ed è molto interessante portare questo mondo nella musica e nelle parole delle mie canzoni».

Lei ha scritto i testi per molti artisti, da Cristicchi a Renga, ha all’attivo molte collaborazioni importanti. Com’è lavorare con loro?

«A me piace molto collaborare con altri cantautori, perché in qualche modo mi permette di fare una sorta di lavoro di “sartoria”: mi piace creare qualcosa che stia perfettamente bene all’artista, come un vestito che gli calza a pennello, e questa cosa mi affascina.

Mi permette di creare qualcosa di unico e irripetibile, assolutamente perfetto per l’artista per cui scrivo».

Ci conferma che non diventerà cantante dei Thegiornalisti?

«Certo, lo confermo. Per me questa storia è senza senso, non so neanche come sia venuta fuori una notizia del genere, completamente priva di verità … i Thegiornalisti sono un gruppo con la propria identità, che è nato così come lo conosciamo tutti e ha fatto certo percorso… io sto facendo il mio».

Lei ha creato anche la casa discografica Gas Vintage Records. Cosa consiglierebbe a un giovane che vuole intraprendere questa carriera?

«Di crederci sempre, di non mollare mai, di seguire le proprie aspirazioni, di essere convinti in ciò che si sta facendo. Allo stesso tempo, invito i giovani artisti a cercare di scoprire e conoscere tutti i linguaggi musicali e di scoprire in quali di questi si è più portati, se per cantare, scrivere o produrre canzoni. Io sono auto didatta, mi sono fatto da solo ed ho cercato di prendere ciò che mi serviva per trovare la mia strada».

Progetti futuri?

«Senza dubbio l’uscita del mio nuovo album che sarà composto da dieci canzoni e che dovrebbe uscire entro il 2020. Sarà un disco che ha un filo conduttore e andrà sentito nella sua interezza. Poi, ci sono in ballo molte collaborazioni, c’è ad esempio, il progetto di collaborare con Viito e Galeffi».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Ottobre 2020, 10:00
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