«Ritornare Sanremo? E dove è stato il tempo di scrivere una canzone, dopo un anno passato tra disco, libro e tour?». E invece, La Rappresentante di Lista il brano lo aveva già. Dopo la consacrazione con “Amare”, Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina ritornano al Festival con un brano totalmente diverso, “Ciao Ciao”. Strofe musicalmente divertenti, che prestano il respiro ritmico alla splendida voce della Lucchesi.
Enrico Vanzina in rosa: «Con "Tre sorelle" metto al centro le donne. Tra fragilità e sentimenti»
«Avevamo voglia di chiudere un cerchio iniziato l’anno scorso - raccontano i due che sul palco saranno insieme a Enrico Lupi e a Erica Lucchesi (sorella di Veronica) - Un sound nuovo, per raccontare l’altra faccia di LRDL». Più che altro, il lato B (vista la copertina del brano che risponde alla vagina in primo piano dello scorso anno). «La canzone si presta a tante possibilità di sfogo sul palco. Quest’anno Sanremo è la nostra seconda chance. A volerci fortemente, è stata la direzione artistica».
Ovvero Amadeus.
DM. «Veramente non avevamo intenzione di partecipare (ridono, ndr). Quando ci annoiamo, scriviamo. E “Ciao, Ciao” era stata già scritta. Non sapevamo sarebbe servita per il Festival».
Terzo anno consecutivo al Festival: ospiti di Rancore nel 2020 e in gara l’anno scorso. Che canzone è “Ciao Ciao”?
«C’è chi dice che rimanda agli anni 70, chi agli 80. Per noi è anni 2022, con dentro i temi di LRDL: il corpo, il libro Maimamma, la fine del mondo».
Che cosa è la fine del mondo?
VL: «La fine delle illusioni. La fine delle certezze. La fine dei giochi. Ma può essere luce rischiaratrice, occasione per cambiare e ripartire».
Il riferimento è al Covid?
VL: «È più largo. Penso a quello che sta succedendo alla Terra che scalpita per gli errori che stiamo commettendo. Alla paura della morte».
DM: «La situazione pandemica si inserisce, c’è la “vertigine sociale”, che è la solitudine.
La vostra fine del mondo?
DM. «A parte il Covid che abbiamo preso? (Ridono, ndr). Ne abbiamo avute, conta trasformarsi in meglio. Il coro che canta con Veronica “Tocca a noi”, significa questo».
VL. «Io ho una fine che tengo a memoria, di cui porto ancora i segni di morte allegoricamente parlando: la separazione netta dal teatro dopo una delusione con la compagnia con cui lavoravamo. Difficile fare i conti con questa fine, ma la vita è stata stravolta. È stato un bel cambiamento».
Ed eccovi.
DM.: «Quest’anno sarà un vero Sanremo, con i personaggioni - Morandi, Zanicchi , Ranieri, Elisa- del Festival che guardavamo noi».
VL.: «L’anno scorso era più di rottura, eravamo accanto a Madame, Colapesce e Dimartino, Coma_Cose, come una line up di un festival indipendente».
C’è un preferito?
«Morandi. Ci facciamo lunghe chiacchierate sul fare musica. Come quella sul suo essere interprete e noi anche autori. Un bel confronto».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Gennaio 2022, 13:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA