Joe Barbieri, esce il nuovo disco, «Tratto da una storia vera» con collaborazioni doc: da Tosca a Carmen Consoli, a Cammariere

Joe Barbieri, esce il nuovo disco, «Tratto da una storia vera» con collaborazioni doc: da Tosca a Carmen Consoli, a Cammariere

di Totò Rizzo

Vicino ai 50 anni, con quasi 30 di carriera e a 4 dal suo ultimo album, Joe Barbieri – cantautore anomalo nel panorama dei nostri poeti in musica non foss’altro che per quel centellinare le uscite – si presenta con il nuovo disco, “Tratto da una storia vera” (Microcosmo/Warner Music Italy), che, come dichiara il titolo stesso, è il manifesto di quel che vive, che pensa, che suona e che canta. Insomma, di quel che è, oggi, questo artista napoletano con la faccia da antico guerriero scandinavo.

Undici pezzi di rara eleganza e di ottimo appeal, arrangiati con grande cura e con la partecipazione di alcune tra le voci e gli strumenti dell’eccellenza italiana, da Tosca a Carmen Consoli, a Sergio Cammariere, ai fiati di Fabrizio Bosso e Mauro Ottolini, alla tastiera di Alberto Marsico fino ad un’icona della musica brasiliana nel mondo, Jaques Morelenbaum.

«Un artista ha il dovere, in un’epoca ipertrofica come la nostra, di chiedersi se quello che ha da dire sia necessario»: Barbieri giustifica così i quattro anni di assenza dal mercato discografico. Anche se lui li ha ben riempiti, dal progetto sull’amata Billie Holiday alla produzione dell’ultimo album di Tosca. Adesso torna con questo disco che definisce «totale perché c’è tutto di me, dalla musica che mi piace ascoltare ai cibi che adoro mangiare, ci sono il mio trapassato, passato, presente e anche futuro».

Disco creato in mesi di pandemia, in cui ha avuto anche il tempo per studiare («cosa che l’attività frenetica a volte ti fa trascurare»), undici tracce per le quali ha chiamato a raccolta amici-colleghi che musicalmente la pensano come lui. Tutti molto entusiasti, disponibili. Carmen Consoli, ad esempio, che è ospite di “In buone mani”: «È stata bravissima, direi quasi diligente: era una canzone in cui volevo una voce femminile ma con una costruzione assai difficile per un timbro femminile. Lei mi ha mandato più proposte: “Scegli quella che ti piace di più”, mi ha detto. Non è da tutti, nel nostro mestiere, oggi». 

Nel disco c’è l’amatissimo Brasile omaggiato dal grande regalo che gli ha fatto Jaques Morelenbaum: «Era un mio desiderio, non sapevo se l’avrei mai realizzato.

Jaques è stato uno degli artisti che ascolto da sempre insieme a Joao Gilberto, Caetano Veloso, Chico Barque. Basta chiederglielo, mi sono detto facendomi coraggio. E gli ho inviato “Niente di grave”. Ha risposto subito di sì».

“Tratto da una storia vera” si chiude con un brano strumentale. «Come gettare un ponte verso quello che sto cercando di fare – confessa Barbieri –. Sono stato sempre uno che sceglie le parole con oculatezza, piano piano vorrei rinunciarvi. Sarà che mi avvicino ai 50 e penso che sia importante anche saper tacere. Ecco, vorrei arrivarci gradualmente, per sottrazione. Mi piacerebbe, ad esempio, scrivere musica per film».

Ispirato da sempre da Pino Daniele («è stato quello che ha fatto scoccare in me la scintilla»), consapevole di avere un pubblico fedele («quando scrivo penso sempre a quella piccola comunità di ascoltatori che mi fa sentire il suo affetto»), ansioso come tutti di tornare a suonare dal vivo («si compone in solitudine, senza che nulla corrompa quel silenzio, ma poi arriva il momento della condivisione dal palco»), Barbieri si augura di conservare nel tempo il rigore nel fare le cose, «è la bussola che ogni volta mi guida nelle scelte».

“Tratto da una storia vera” è da ieri disponibile in Italia in cd e nei formati digitali, tra un po’ sarà anche in vinile, dal 22 aprile sarà distribuito in Europa e prossimamente in Giappone. Sì, in Giappone: «Dal mio secondo album sono venduto anche su quel mercato. Pensate: solo in Giappone è uscito anche il mio unico “best of”, introvabile altrove».


Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Aprile 2021, 08:35
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