Ivan Graziani, stasera a Teramo il tributo.
Il figlio Filippo: "Con lui sogni, rock e sorrisi"

Ivan Graziani, stasera a Teramo il tributo. ​Il figlio Filippo: "Con lui sogni, rock e sorrisi"

di Massimiliano Leva
MILANO - Un sognatore, del rock. Uno dei primi cantautori ad aver provato a coniugare melodia e rock. Estroso, estroverso, geniale. Ivan Graziani se ne andava il 1° gennaio 1997, rapito da un male incurabile e chissà quanto avrebbe potuto ancora fare. Meglio ricordarlo nel giorno del suo compleanno. Oggi avrebbe compiuto 70 anni, essendo nato il 6 ottobre 1945 a Teramo, città che stasera gli tributa in piazza Martiri della Libertà (ore 18.30) un concerto con vari ospiti.





Iniziativa che fa pendant con la ripubblicazione di un suo album raro, Parla tu. Con la stampa del romanzo che Graziani scrisse sotto la naja, Arcipelago Chieti. E con la continuazione del tour che gli rende omaggio anche dal vivo, con la partecipazione di suo figlio Filippo, 34 anni, anche lui musicista e cantautore. «Dico sempre che mio padre era una persona normale. Pensavo che facesse un lavoro strano e forse lo era, ma lo ricordo come un padre sempre presente. Ricordo i pranzi di Natale, le vacanze d'estate. Era un uomo con i piedi per terra».



Lei ha seguito come lui la carriera del cantautore. Suo padre glielo chiedeva?

«Ero ancora troppo piccolo perché potesse darmi consigli simili. Ma lui sapeva che quando si sceglie di fare musica è più istinto che consiglio paterno. Non mi ha mai iscritto a corsi di chitarra o canto. Sapeva che avevo un'intelligenza musicale, ma non voleva forzare».



Come viveva suo padre la vita in casa?

«La musica era per lo studio davanti alla casa di famiglia. Quando stava con noi non aveva vezzi particolari. Ascoltavamo musica insieme, quello sì».



Cosa ascoltava?

«Ascoltava molto rock. Ricordo per esempio che tempo fa mi appassionai ai T Rex e a Marc Bolan, scoprii poi che mio padre aveva tutti i loro dischi».



Cosa le manca di lui?

«Mi manca come manca a tutte quelle persone orfane di padre una presenza, una figura da amare e da cui ricevere amore. Tuttora riscopro mio padre attraverso tanti momenti della mia vita: da chi incontro che mi parla di lui, dalle sue cose, dalla sua musica».



Cosa le chiede la gente di lui?

«Forse sono più gli altri che mi parlano di Ivan Graziani. Ricordo che sin dai tempi in cui suonavo con il mio gruppo, c'era sempre chi mi fermava per raccontarmi che era stato a un concerto di mio padre o che l'aveva incontrato magari all'autogrill. Era un uomo che non faceva mai mancare una parola o un sorriso alla gente».
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Ottobre 2015, 10:36
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