Ermal Meta: «Ora in tour con le mie canzoni rinnovate»

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di Luca Uccello
MILANO - Un anno indimenticabile per Ermal Meta che a fermarsi non ci pensa proprio. C’è un nuovo progetto, una nuova collaborazione con i Gnu Quartet - quartetto musicale composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello) - e un altro tour tra teatri e auditorium (dal 2 febbraio al 29 marzo 2019) con 30 canzoni riarrangiate in veste acustica. «Li ho sentiti suonare dal vivo con Simone Cristicchi e sono rimasto impressionato. Non c’era solo forza ma anche delicatezza. La stessa componente delle mie canzoni».
Quale canzone riarrangiata la potrebbe stupire di più?
«Non vedo l’ora di ascoltare Dall’alba al tramonto e Non abbiamo armi. E direi anche la parte finale di Mi salvi chi può».
Ma non aveva detto che si sarebbe fermato per un po’?
«C’è questa voce che non mi riposo mai ma tre mesi possono bastare. Fermarmi troppo tempo mi annoia e poi volevo fare una cosa diversa, dopo 3 anni di concerti in elettrico. Poi anche quando sto fermo ho sempre una chitarra in mano e così non riesco mai a fermare i pensieri, la scrittura. Amo quello che faccio e quindi vado avanti finché ce n’è...».
Lasciarsi andare al cambiamento è stato il suo segreto?
«Io non ho mai cercato di ostacolare il cambiamento, anzi l’ho sempre aiutato. Nella stagnazione sia emotiva che del pensiero credo non ci sia mai del buono. Molte cose sono cambiate e ne sono felice».
Qual è stata la sua trasformazione più importante?
«Sicuramente da tre anni vivo nel modo in cui volevo vivere, facendo quello che volevo fare e oggi cerco di farlo appieno, 24 ore su 24 perché ritengo che sia giusto così, perché forse ho un debito con la fortuna».
Non è che per caso torna ancora una volta a Sanremo?
«Il buco nel tour è solo una casualità. Ci sono andato troppe volte negli ultimi anni e non vorrei che poi cominciasse a piacermi (ride, ndr). Ho avuto la fortuna di vincerlo lo scorso anno, dopo il terzo posto e il premio della critica. Non credo che capiti più nella vita».
Magari ci tornerà per condurlo?
«Devo aver fatto almeno 32 dischi prima di pensarlo e visto che ho cominciato tardi direi che sarà difficile».
È vero che si è emozionato guardando il video realizzato per il singolo “9 primavere”?
«Avevo chiesto al regista di farmi emozionare ed è riuscito a fare di più. Ha vibrato molto dentro di me»
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Ottobre 2018, 10:26
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