Black Mood significa umore nero: ma la musica non è una cura?
«Dipende. Penso che un artista scriva perché ha qualcosa che lo turba. In verità non ho scelto a tavolino di fare rap e trap. Posso anche dire che, un giorno in cui sarò più sereno, magari smetterò pure con la musica»
«Non sono cose facili da spiegare. Posso solo dire che mi sto curando, anche con psicofarmaci. Ma nelle mie canzoni sono chiaro: di quella roba si fa uso medico, non se ne abusa. E se si può farne a meno, meglio»
È rimasto orfano di entrambi genitori, poi ha scoperto che non erano suoi genitori naturali, infine di avere un fratello naturale da qualche parte. Prova rabbia verso il destino?
«Nel disco ho messo la tristezza, non la rabbia. E ci ho lavorato due anni, è il disco più completo e forte che ho realizzato. E ci ho messo influenze pop punk. Il singolo Volevo te echeggia i Blink 182, una band che ho amato molto. C'è molta chitarra nel disco, l'ho suonata sempre io».
E ci sono anche collaborazioni impreviste.
«Sì. Su Instagram ho conosciuto Global Dan, un grande della Emo Trap Usa, siamo diventati amici e abbiamo collaborato per il brano Goodbye. E poi ci sono Cyrus Yung e Cal Amies».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Ottobre 2019, 10:27
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