Gio Evan, il poeta social da 800 mila followers. Nel nuovo singolo, Glenn Miller, una dedica "alla vita da improvvisare"

Gio Evan, il poeta social da 800 mila followers. Nel nuovo singolo, Glenn Miller, una dedica "alla vita da improvvisare"

di Paolo Travisi

Gio Evan è difficile da incasellare in una definizione. Ma di lui sappiamo che scrive poesie, romanzi e favole, è una cantautore, ma anche un performer. Insomma uno che nella valigia d'artista mette tutta la sua creatività. E poi è un camminatore nel mondo. Sud America, India, Europa, a piedi o in bicicletta. Raccoglie i kiwi in Francia e gioca con i bambini in Ecuador, oppure sull'Himalaya ascolta la saggezza dei maestri. Un mese fa, è uscito il suo decimo libro,  I ricordi preziosi di Noah Gingols, in cui scende nel mondo dei bambini. E venerdì 6 novembre, è uscito un nuovo singolo, Glenn Miller, un omaggio al jazz, all'improvvisazione, alla vita che si fa improvvisazione. Mentre aspetta di mettersi in bicicletta da Milano a Brindisi, per una pedalata benefica, (se il Covid lo consentirà) Gio Evan si è raccontato a Leggo.

Gran parte delle persone è abituata a leggere le poesie nel periodo della formazione, a scuola, poi ci si dimentica del valore delle poesie. Che significa essere un poeta oggi, ai tempi dei social?

Io non pratico i social, ma posso dirle che essere poeti, significa testimoniare la fragilità in un mondo educato alle grandi spinte, al vivere quasi in un mondo a parte. Il ruolo della poesia resta lo stesso, testimoniare il tempo storico in cui ci si trova; rispetto al passato cambiano i codici, i significati delle parole e le parole stesse. La parola gentile nel Medioevo significava benestante, oggi è sinonimo di cortesia.

Su Instagram 800 mila followers e nessun following, un caso unico nel mondo dei social. Come se lo spiega?

Fa sorridere in effetti, ma volevo essere coerente con me stesso. Nei miei spettacoli è sempre passato il messaggio di chi non pratica questo mondo ed anzi lo combatte, io sono a favore della modalità aereo sul telefono. Ma dal momento che esistono, per lo meno, che si faccia con l’intelligenza più sottile di cui siamo capaci. Non seguo nessuno perché se voglio sapere come stai ti scrivo, se voglio vedere il concerto di Zucchero lo cerco su Google. Non mi piace subire, entrare nei social e vedere se hai mangiato sushi o pizzette. Mi nutro di quello che voglio sapere.

Non segue nessuno, ma come artista, avrà dei riferimenti, qualcuno che ha ispirato il suo percorso? 

In realtà non c’è stato un approccio di questo tipo. Negli anni in cui ho vissuto all'estero, Sud America, India, Europa, di maestri, personalità con carisma ne ho avuti molti, mi sono riempito degli altri: dai contadini ai punkabestia di Berlino, ai maestri sull’Himalaya. Ma non ho avuto indicazioni sul mondo della celebrità, anche perché non sono mai andata a cercarla, è stata una conseguenza della mia scrittura. Vivevo in Francia, facevo vendemmia, raccoglievo kiwi e scrivevo poesie, e per farmi vedere dai genitori che non vedevo da 8 anni, ho pubblicato tutto su Facebook. E chiaramente la vedevano anche altri che non conoscevo, non me la sono andata a cercare, non volevo essere celebre, ma scrivere per me era un’esigenza di solitudine, la mia coccola notturna.

Parliamo di musica. E' uscito il suo singolo Glenn Miller, un nome importante per chi ama il Jazz. Ecco può raccontarci, il titolo di questa canzone?

Il Jazz è l’arte di chi conosce talmente bene la musica, da saper improvvisare.

Non avendo una cultura musicale forte come i grandi jazzisti la musica, ho voluto rendere jazz il mio quotidiano. Fidarmi così tanto di me stesso e della vita, da non avere un piano A o piano B. Il titolo Glenn Miller perché mi serviva un archetipo, mi piaceva il suo volto vitreo, ed il suo stile di morte, morto al volo, su un aereo. Aveva le carte in regole per essere un archetipo.

Ad ottobre il suo ultimo libro, I ricordi preziosi di Noah Gingols. Una favola per bambini. Perché?

Io lavoro con molte associazioni di bambini, sono diventato papà da giovane, volevo entrare nel loro linguaggio nella loro metrica, essendo anch’io un giocherellone. Parlando con loro, mi dicevano ma che termini usi, perché parli diversamente dagli altri? Allora son voluto scendere nel loro mondo, quello dei Giganti, per me quando si parla di bambini, siamo ad un passo dal Buddha.

Camminatore per il mondo. Come i santi, i mercanti e Forrest Gump. Che significa camminare?

Camminare è l’accensione di tutto quello che mi è sacro, come i 40 giorni di digiuno di Gesù nel deserto. E’ un motivo di rivelazione, senza mettermi a confronti con i santi, io pratico una vita minuscola, ma è una pratica spirituale che mi consente la profondità, come avviene per tutti. Le passeggiate ci ricaricano, ci fanno pensare bene, tolgono le pesantezze interiori.

In questo momento storico tutti noi abbiamo paura e speranza. Lei cosa teme e cosa spera?

L’unica cosa che mi fa veramente paura è la stupidità umana, che insieme all’ignoranza dà voce alla violenza. Questa cosa la temo, non per me, ma per l’animo umano. Speranza? Io pratico il buddismo da molti anni, facciamo una vita semplice, povera, modica, pratichiamo la gentilezza con molto fervore. Quando pratichi queste cose non c’è spazio per la speranza, ma lavori affinché ciò accada.

Non fa pubblicità su Instagram, pur avendo migliaia di followers, pratica una vita modesta e vive in una casa nel bosco, a stretto contatto con la natura. Che ruolo hanno i soldi per lei?

Non disdegno i soldi. Fellini diceva, non voglio fare soldi, ma voglio usarli, se ho un’idea. Anziché chiedere agli sponsor, se hai i soldi lo puoi fare da te. Se vuoi aiutare qualcuno hai i soldi per farlo. Avere il necessario e non avere il superfluo, questo dovrebbe essere una legge universale.

Dal 6 al 17 dicembre, La pedalata di Natale, 1000 km da Milano a Brindisi per un’iniziativa benefica?

Io ed il mio manager stiamo organizzando questa pedalata di beneficienza, in cui parleremo dell'orfanotrofio Cristo de la Calle, in Ecuador, che in questo momento è in grande difficoltà. E’ un modo per dare una mano. Ma credo che verrà rimandato per via del Covid.


Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Novembre 2020, 09:14
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